hamburger menu

Garcia Lorca rivive al Tram di Napoli con ‘Yerma’

NAPOLI – ‘Yerma’ e la lingua di Napoli. Così recita il manifesto dello spettacolo che andrà in scena da oggi al 17 marzo al teatro Tram di Napoli e che vede una riscrittura in versi napoletani dell’opera di Garcia Lorca da parte del drammaturgo Fabio di Gesto che ne è anche il regista insieme a […]

NAPOLI – ‘Yerma’ e la lingua di Napoli. Così recita il manifesto dello spettacolo che andrà in scena da oggi al 17 marzo al teatro Tram di Napoli e che vede una riscrittura in versi napoletani dell’opera di Garcia Lorca da parte del drammaturgo Fabio di Gesto che ne è anche il regista insieme a Silvio Fornacetti.

‘Yerma’, la sterile in spagnolo, è il secondo dramma nella trilogia del poeta e drammaturgo spagnolo Federico Garcia Lorca e racconta la straziante storia di una donna arsa dal desiderio di maternità e dalle prepotenze del marito che le nega il suo sogno. La ‘Yerma napoletana’, portata in scena dalla compagnia Post, è anche lei disperata dai tentavi vani di concepire un figlio, complice anche la frustrazione dovuta alla superficialità del compagno e dalle pressioni insistenti del popolo che vuole vedere Yerma madre, a completamento della sua esistenza di donna.

Ed è proprio questa la differenza tra la ‘Yerma napoletana’, e quella spagnola: ‘A ietteca infatti è tormentata non da sè stessa ma dalle incessanti voci del popolo che la vorrebbero incinta, insinuandosi nella sua mente fino a spingerla ad un folle gesto. La lingua napoletana rende i dialoghi vibranti e viscerali, che riescono a far arrivare se possibile in maniera ancora più potente e popolare l’opera del grande drammaturgo spagnolo. “Da na femmena senza figli nun se pigliano né danari né cunsiglie”.

In Yerma la parola popolare napoletana, il proverbio, riesce a dipingere con intensità il pregiudizio, ancorato ad una concezione passata, che una donna senza figli è inutile sia dal punto di vista di affidabilità sia dal punto di vista umano. Le storie di Lorca sono caratterizzate da quel misticismo e quella carica di dissidio morale che ancora oggi è parte integrante della situazione sociale odierna, si pensi alla condizione di Yerma che in spagnolo significa sì sterile ma anche deserta, vuota, anzi svuotata dall’impossibilità di avere figli come se fosse condizione imprescindibile per potersi sentire compiutamente donna, sentimento che risulta essere molto presente anche oggi.

“Yerma cerca disperatamente di diventare madre perché questo è un modello stringente che dà la società- ha detto Fabio di Gesto, il giovane drammaturgo napoletano- la mia riscrittura parte infatti da un’esperienza d’attualità e che ho cercato di rendere viva con la mia lingua, il napoletano”.

2019-03-15T10:19:56+01:00