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Global Strike, in tutta Italia giovani in piazza per il clima

ROMA – Lo sciopero globale in difesa dell’ambiente investe tutta la Penisola. I giovani scendono in piazza da Milano a Napoli, da Roma a Palermo, nel segno di Greta Thunberg, la sedicenne svedese che ha scosso le coscienze di tutto il mondo.  A ROMA IN MIGLIAIA CON GRETA Studenti, bambini e ragazzi di ogni età […]

ROMA – Lo sciopero globale in difesa dell’ambiente investe tutta la Penisola. I giovani scendono in piazza da Milano a Napoli, da Roma a Palermo, nel segno di Greta Thunberg, la sedicenne svedese che ha scosso le coscienze di tutto il mondo. 

A ROMA IN MIGLIAIA CON GRETA

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Studenti, bambini e ragazzi di ogni età in piazza per un ultimo disperato grido d’allarme: salviamo il mondo, non ce ne è un altro di riserva. In migliaia a Roma si sono ritrovato davanti al Colosseo per Fridays for the Future, l’imponente mobilitazione sui pericoli connessi ai cambiamenti climatici, ispirata da Greta Thunberg, la 16enne svedese celebre grazie ai suoi discorsi pubblici. Quella di Roma è solo una delle oltre 180 manifestazioni attualmente in corso in tutta Italia. In tutto sono oltre 100 i Paesi raggiunti da Friday for the Future. Il corteo, partito in questo momento, raggiungerà piazza Madonna di Loreto dove inizieranno gli interventi. A muovere i ragazzi, un’unica regola: nessun vessillo di partito, niente slogan politici, né colori. Solo cartelli, bandiere, cori e parole di speranza ‘green’. La marcia degli studenti romani che hanno aderito al ‘Global strike for future’ si muove tra striscioni, cori e cartelli colorati e avanza una sola richiesta: “Fermiamo il cambiamento climatico”. Una sfilata pacifica, che ha raccolto adesioni anche tra gli adulti. “Il nostro pianeta sta marcendo- racconta Elisa -per questo dobbiamo fare qualcosa subito”. Nel fiume di gente, spiccano i cartelli con le scritte “Il mondo è nostro” e “Ci siamo rotti i polmoni”.

MILANO, GRIDO DI GIUSTIZIA PER SALVARE IL PIANETA

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I tamburi suonano e gli studenti marciano. È partita puntualissima questa mattina da Largo Cairoli a Milano la manifestazione ‘Global Strike for future’ ispirata alle proteste della giovane Greta Thunberg. Al ritmo delle percussioni, si alternano gli interventi dei ragazzi al microfono. È futuro la parola protagonista di interventi, cori, striscioni. “Siamo il presente, siamo il futuro, siamo la storia”, esclama una ragazza. “Il futuro è nostro e ce lo stanno rubando. Non c’è più tempo”, dice un altro. “Se i governi non fanno qualcosa, il pianeta non sarà più quello che conosciamo noi, vogliamo un futuro”. “È da quando siamo nati che respiriamo aria inquinata, beviamo acqua inquinata, andiamo al mare e non ci sono i pesci, c’è la plastica. È giusto questo? Noi vogliamo giustizia e la vogliamo ora!”.

FIRENZE, 10.000 IN PIAZZA PER IL FUTURO

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“Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città. Siamo qui perché abbiamo diritto al futuro. Lo pretendiamo”. A Firenze, nel giorno dello sciopero mondiale per il clima, il Global Strike, la parola più ‘inflazionata’ è futuro. “Il nostro futuro”, si alza da più parti di una piazza Santa Croce stracolma e giovanissima: secondo gli organizzatori sono 10.000, la metà per le forze dell’ordine, accorsi ancor prima dell’inizio del corteo che porterà la manifestazione in piazza Santissima Annunziata. Sventolano sriscioni come “mi son rotta i polmoni”, “life in plastic is not fantastic”, “sveglia siamo a rischio estinzione”. C’è chi si presenta vestita di plastica, chi con le maschere antigas “acquistate online”. Non ci sono i simboli dei partiti, ‘banditi’ dai ragazzi “perché la questione ambientale non è di sinistra o di destra, riguarda tutti”. E però ci sono le bandiere dei No tav e gli appelli sono rivolti tutti alla politica e alle istituzioni. Lo striscione più grande punta il dito contro tre politici: i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, il primo per la Tav e il secondo per l’Ilva, e il sindaco Dario Nardella per la questione del nuovo aeroporto di Firenze. “Possiamo ancora fermarli”, è scritto nello striscione che accompagna i volti di Nardella, Salvini e Di Maio.

“DOVEVAMO ESSERE IN 300”, MA A BOLOGNA SONO QUASI 3.000

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“Mi aspettavo massimo 300 persone, ma ora ce ne saranno almeno 3.000”. È così che Caterina Noto, studentessa di Scienze ambientali all’Universita di Bologna che ha organizzato il Global Strike in città, non trattiene la sua gioia davanti al corteo che ormai conta alcune migliaia di persone. “Tutto è partito dal niente, tramite Facebook e passaparola poi gli studenti hanno iniziato a scrivermi, i professori, le scuole- continua Noto- in fondo alla folla ci sono anche tante maestre con i bambini delle elementari e posso dire che tutti gli istituti superiori di Bologna sono in piazza”. Uno sciopero “per cercare di far capire al Governo che giovani non sono disattenti all’ambiente ma vogliamo protestare contro la loro ‘inazione’ verso i cambiamenti climatici”, dice Noto. Intanto, mentre il corteo prosegue per via Indipendenza direzione Prefettura, i ragazzi cantano ai signori affacciati alle finestre di “scendere insieme a noi”.

A NAPOLI IN MIGLIAIA: “NON C’E’ PIU’ TEMPO DA PERDERE”

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“Il futuro del paese siamo noi”. E’ un grido di rabbia e lotta quello degli studenti di Napoli e provincia che da stamattina alle nove hanno invaso le strade del centro città. I ragazzi rivendicano una rottura politica con un sistema economico che per loro sta distruggendo il pianeta. Il corteo, pacifico e senza simboli dei partiti, raccoglie le istanze degli studenti delle scuole, degli universitari e dei movimenti ecologisti. ‘Non violentate madre Natura’ è tra gli slogan più gettonati, secondo questi ragazzi non c’è più tempo da perdere: “bisogna pensare a un nuovo sistema energetico per salvare il pianeta”.

FOLLA DI GIOVANI IN CORTEO A GENOVA: “SIAMO 10.000”

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Bambini, adolescenti, giovani e meno giovani: in piazza, attorno alla statua del Mahatma Gandhi, ci sono anche i professori, i genitori e i nonni. E un cartello destinato a diventare il simbolo ironico della manifestazione genovese: “Salva la terra! E’ l’unico pianeta dove c’è la birra!”. Questa volta tocca ai più piccoli salire in cattedra e spiegare la lezione ai grandi: “Voi genitori che ci amate così tanto- dice una bambina delle elementari al megafono- ci amate abbastanza per fermare il riscaldamento globale?”. Applausi scroscianti dalla folla. “Dai 2 ai 90 anni siamo tutti uniti per fare dell’emergenza climatica una proprietà assoluta- spiega Francesca Ghio ai giornalisti- è solo un inizio: da oggi in poi faremo crescere la consapevolezza dell’emergenza di questa crisi. Se la gente sa e capisce, la gente combatte. Non chiediamo tanto di essere ascoltati noi ma che venga ascoltata una comunità scientifica. Siamo tutti sullo stesso pianeta e conviene a tutti collaborare. I giovani lo hanno capito. Ora abbiamo ricevuto richieste dalla Regione per farci ascoltare dalla politica, il movimento continua”.

2019-03-15T17:30:09+01:00