ROMA – Fornire ai bambini e ai ragazzi gli stimoli adatti a farli crescere da un punto di vista atletico, sportivo, motorio, ma anche emotivo, affettivo e relazionale, dotandoli delle risorse necessarie per affrontare le sfide della crescita.
È l’obiettivo del progetto ‘Kid Project 5.7 e 8.12’ promosso dalla palestra FKL di Latina che, attraverso la kickboxing, si propone appunto di far emergere il potenziale di crescita di ogni bambino. Non si tratta solo di una disciplina sportiva, ma dietro ogni gioco, allenamento, esercizio c’è anche una riflessione volta a comprendere come tali attività possano contribuire a sviluppare aspetti importanti per la crescita di ogni ragazzo.
Acquisire maggior consapevolezza di sé, dei propri limiti e delle proprie capacità; maturare maggior autonomia, sicurezza e autostima; relazionarsi agli altri imparando a gestire adeguatamente lo spazio, il tempo e l’energia; imparare a rispettare le regole, riconoscendone il valore educativo di strumento necessario allo stare bene con se stessi e con gli altri; utilizzare in modo adattivo e funzionale alla crescita le energie psico-affettive che consentono di accendere e mantenere viva la passione e il divertimento.
Sono solo alcune delle competenze socio-emotive che il Kid Project intende sviluppare nei giovani accanto alle capacità tecniche e atletiche. Prospettive ad azioni che sono state presentate in occasione dell’incontro ‘Le straordinarie potenzialità della kickboxing in fase di crescita’ a cui hanno partecipato Tiziano Pugliese, insegnante di scienze motorie e Francesca Zaza, psicologa dell’età evolutiva. Insieme a loro gli atleti Andrea Anastasia, Andrea Chianese, Davide Capozzi e Alessio Marson che hanno portato la loro testimonianza ed esperienza.