TEL AVIV – Musica, traffico e tendenze. ‘Galgalatz’ è la stazione radio più popolare in Israele, gestita dai militari, ed è anche la più ascoltata dai giovani.
Proprio quei ragazzi che nello Stato ebraico sono obbligati a tre anni di servizio militare, gli uomini, e a due, le donne.
Galia Niv, ventenne in divisa, insieme a Nadav Ravid, il direttore della Radio, ci accolgono nella redazione in un vecchio e affascinante palazzo vicino a Jaffa e ci spiegano come il Paese si stia preparando ad ospitare l’Eurovision Song Contest, in programma a Tel Aviv dal 14 al 18 maggio.
“La musica italiana va forte e ‘Soldi’, la canzone di Mahmood, è una delle più ascoltate”. Il direttore spiega che la programmazione musicale è completamente libera e non subisce alcuna restrizione da parte dell’esercito.
“Ci basiamo sul buon senso, magari canzoni con testi troppo espliciti non le mandiamo la mattina…”.
E i Pink Floyd? Anche sul gruppo britannico – il cui leader Roger Waters è uno dei maggiori esponenti del Movimento Bds per il boicottaggio di Israele – non c’è alcun veto. Anzi “una delle canzoni più amate è ‘Wish you were here'”. Ravid sottolinea serafico: “A noi interessa la bella musica, in politica rispettiamo la libertà di pensiero”.