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Da Ostia via al ‘teacher pride’, nelle aule risuona la Costituzione

Centinaia di scuole hanno infatti risposto presente all'appello dell'Istituto Anco Marzio di Ostia e alle 11 di stamattina hanno sospeso le lezioni per leggere gli articoli 21 e 33 della Costituzione, come segno di solidarietà con la professoressa di Palermo sospesa per due settimane

ROMA – Doveva essere un’iniziativa circoscritta ad una scuola di Ostia ma la sua eco si è propagata a macchia d’olio ben oltre il litorale romano. Grazie all’hasthag #iononSorveglioSveglio, le pagine social del cosiddetto ‘teacher pride‘ sono state prese d’assalto da video arrivati da tutta Italia e non solo. Centinaia di scuole hanno infatti risposto presente all’appello dell’Istituto Anco Marzio di Ostia e alle 11 di stamattina hanno sospeso le lezioni per leggere gli articoli 21 e 33 della Costituzione, come segno di solidarietà con la professoressa di Palermo sospesa per due settimane.

“È stato un momento molto emozionante- ha detto all’agenzia Dire Sara Bartolomeo, docente di Filosofia della scuola Anco Marzio di Ostia– abbiamo assistito a un’adesione spontanea da parte di tutti i nostri studenti e da tutto il Paese ma anche da altre città europee il grido della Costituzione ha risuonato molto forte. Non ce l’aspettavamo, ma questo per noi è un punto di partenza: tutto il nostro settore ha bisogno di questo orgoglio che è stato risvegliato oggi. Oggi pomeriggio, nel nostro istituto, approveremo un documento ufficiale in cui ribadiremo la solidarietà alla docente di Palermo”.

Istituto comprensivo ‘Munari’ di Milano

“Quella di stamattina è stata la lezione più bella dell’anno- ha confessato Martina Antoci alla Dire– Tutto è nato ieri quando gli studenti mi hanno chiesto di parlare del caso di Palermo. Allora uno studente ha raccontato la vicenda e poi si è sviluppata la discussione. Erano tutti dell’idea che l’insegnante avesse fatto benissimo il suo dovere perché i suoi alunni hanno capito come usare la storia come strumento di analisi del presente. Una cosa che è successa anche a noi, in verità- ha proseguito la docente- quando abbiamo studiato la Shoah; in quell’occasione abbiamo riflettuto sulla storia di Liliana Segre e i ragazzi a un certo punto, facendo un parallelismo spontaneo, mi hanno detto ‘ma prof e’ proprio quello che sta succedendo ai migranti’. All’epoca c’era ancora una nave bloccata in porto. Perciò oggi alle 11 abbiamo letto in classe gli articoli della Costituzione e anche stralci del discorso di Calamandrei e di Gramsci sull’odiare l’indifferenza. ‘Ora abbiamo capito percheépuntare molto sulla storia, prof’ mi hanno detto alla fine”.

Liceo artistico Caravaggio di ‘Milano’

“Stavo spiegando Aristotele alla mia terza- ha raccontato il docente Federico Ferri– Alle 11 in punto mi sono ammutolito, mi sono alzato, ho letto gli articoli e poi ho spiegato costa stavo facendo e perché riprendendo con loro il fatto di cronaca. Era importante secondo me che fosse un docente a spiegarglielo. La sensazione che ho provato- ha proseguito- è stata quella di fare qualcosa, forse non sufficiente, ma comunque qualcosa. Credo ci vorrebbe uno sciopero confederale per reagire a tutto quello che sta accadendo, il provvedimento è stato un gesto intimidatorio”.

Torino istituti ‘Boselli To1’ e ‘Peano

A Torino invece il ‘teacher pride’ è stato organizzato dall’associazione giovanile Acmos negli istituti ‘Boselli To1’ e ‘Peano’. Gli studenti, con maschere e cartelli, hanno deciso di manifestare nelle loro scuole “indignati per la grave ingiustizia subita dalla professoressa Dall’Aria”, hanno fatto sapere su profili social dell’associazione ‘Acmos’. Gli stessi attivisti hanno richiamato il ruolo della scuola e il lavoro della docente palermitana, in linea con il dettato degli articoli 33 e 34 della Costituzione, in una lettera rivolta al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. Nella lettera il procedimento di sospensione viene ritenuto “inopportuno, un pessimo segnale rivolto dal ministero al mondo della scuola a ai suoi operatori, avviato oltretutto a partire da una segnalazione sui social network ad opera di un noto attivista dell’ultradestra; una metodologia non ortodossa, che aggiunge una tinta fosca a una vicenda di per sé spiacevole. Auspichiamo quindi- proseguono- che si possa trovare una soluzione alternativa al provvedimento in questione, in grado di ristabilire l’immagine lesa di una docente a un passo dal pensionamento e- concludono- di rincuorare gli studenti del nostro Paese circa la garanzia di poter esprimere un pensiero critico all’interno delle aule scolastiche, accompagnati da adulti attenti e professionali, costruendo la propria identità di cittadini liberi e consapevoli”

 

2019-05-21T17:21:38+02:00