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Roma, l’ic Valente risponde alla chiamata di Palermo

La scuola insieme ad altri istituti al parco della Mistica per #PalermoChiamItalia

ROMA – “Dopo 27 anni ancora non è emersa tutta la verità sulle stragi di mafia, non dobbiamo mai smettere di cercare la verità, per questo abbiamo riflettuto con i ragazzi sulla trattativa stato-mafia”. Così la professoressa Emilia Fragale dell’I.C. ‘Via dei Sesami’, introduce la giornata di commemorazione della strage di Capaci, organizzata dalla dirigente Rosamaria Lauricella nella cornice verde della Tenuta della Mistica, nella periferia est di Roma. Una giornata di sole all’aria aperta per ricordare e riflettere sull’importanza della lotta alla mafia con gli alunni degli istituti comprensivi ‘Valente’ e ‘Via dei Sesami’.

L’esibizione dell’orchestra della scuola si è alternata alla lettura di brani e riflessioni dei ragazzi. Come quelle scritte dopo l’incontro con Salvatore Borsellino: “la cosa che mi ha fatto più male è stato di sapere che c’era una parte dello stato che invece di proteggere il popolo ha appoggiato un’organizzazione criminale”, legge un’alunna di terza media. “La cosa che ci ha trasmesso di più è stata la sua passione e la commozione mentre raccontava, e la rabbia fortissima per la morte di suo fratello”, continua un ragazzo.

“L’80% delle vittime di mafia non ha ancora avuto giustizia, voltarsi dall’altra parte non si deve fare mai, bisogna battersi per i più deboli e per i beni comuni- continua la professoressa Emilia Fragale – Io sono nata in Sicilia e ricordo benissimo la sensazione che abbiamo provato dopo l’attentato di Capaci: è stato un colpo importante per tutti noi, e poi con la strage di via d’Amelio abbiamo detto tutti basta, questo e’ troppo; eppure non è ancora finita”, ricorda con amarezza.

Le varie classi hanno visitato gli spazi del parco, come la falconeria e la pelletteria, conoscendo la sua storia e il lavoro dell’associazione ‘Capitano Ultimo’. Il colonnello Sergio de Caprio, conosciuto come ‘Capitano Ultimo’, che ha collaborato personalmente con Giovanni Falcone ed è noto soprattutto per aver arrestato Toto’ Riina nel 1993, si è rivolto ai ragazzi con parole toccanti: “sono fiero di essere qui, in un luogo di periferia, con i rappresentanti della comunità somala, con la comunità rom, con gli abitanti della casa famiglia; questa comunità non è una parola, esiste veramente mentre ci guardiamo negli occhi, è inutile che cerchino di separarci”.

“Oggi ricordiamo un combattente: Giovanni Falcone- continua il colonnello- io mi ricordo di lui, quando passava a Milano e veniva a salutare un giovane tenente dei carabinieri, finché non l’ho rivisto sul letto dell’obitorio il 23 maggio, con la stessa espressione di serenità sul volto. Fu una morte vigliacca e brutta; si capi’ in quell’attimo, senza troppe parole, da quale parte dovevamo stare, e oggi siamo ancora da quella parte per combattere con voi, ragazzi”.

“Ci troviamo in un presidio di legalità, un luogo di calma che rimette in pace con se stessi- afferma la dirigente Lauricella- per questo l’abbiamo scelto come luogo per la nostra piazza che risponde alla chiamata di Palermo”. “Dopo un pranzo conviviale organizzato dai volontari- continua la dirigente – partiremo con tutti i ragazzi in un corteo all’interno del parco, proprio in collegamento con la manifestazione di Palermo, con dei momenti di lettura di brani che trattano di lotta alla mafia; per chiudere la manifestazione canteremo tutti insieme ‘I cento passi’, in ricordo di Peppino Impastato”.

2019-05-23T14:36:34+02:00