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La maledizione del “Club 27”: Amy Winehouse e i musicisti morti a 27 anni

La cantautrice britannica è morta il 23 luglio 2011 a seguito di uno shock chiamato "stop and go"

amy winehouse

Cosa hanno in comune Jim Morrison, Kurt Cobain e Amy Winehouse?
Sono stati tutti grandi talenti della musica morti prematuramente all’età di 27 anni. E non sono gli unici.
In realtà, sono molti i musicisti deceduti a questa età, tanto che è stata coniata dai media inglesi la definizione “Club 27”.
A questa si aggiunge la “maledizione del J27”, un’insieme ancora più ristretto di star della musica che, oltre ad essere scomparse a 27 anni, hanno anche in comune la lettera J come iniziale del nome o del cognome.
Ma che cosa li ha uccisi?
Droghe, incidenti stradali, depressione, abuso di alcol… lo stile di vita rock n ‘roll è notoriamente rischioso.

JIMI HENDRIX
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Pioniere dei virtuosismi della chitarra elettrica, Jimi Hendrix è stato trovato privo di conoscenza nell’appartamento della sua ragazza e ricoverato in un vicino ospedale, dove fu successivamente dichiarato morto il 18 settembre 1970.
Il coroner determinò che Hendrix morì soffocato dal suo vomito (lo stesso destino del batterista dei Led Zeppelin John “Bonzo” Bonham), dopo un’overdose di barbiturici.
Aveva 27 anni.

BRIAN JONES (Rolling Stones)
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Morte accidentale o omicidio?
Questa è la domanda che si posero molte persone quando morì il fondatore dei Rolling Stones, Brian Jones, il 3 luglio 1969.
L’artista fu trovato morto sul fondo della sua piscina e l’autopsia rivelò che anni di droga e abuso di alcol avevano gravemente danneggiato cuore e fegato.
Il rapporto del medico legale stabilì che la sua fu una “morte accidentale”.

Ma la polemica non tardò a scoppiare.
In molti ritenevano “sospetta” la morte di Jones e teorizzarono fosse stato ucciso.
Un giornalista investigativo, Scott Jones, si spinse fino ad accusare la polizia locale di aver coperto il crimine.
Tuttavia, la polizia del Sussex riesaminò il caso nel 2009, concludendo che non ci fossero nuove prove a confutare il verdetto originale del coroner.

JANIS JOPLIN
Janis-Joplin
Janis Joplin incarnava lo spirito libero degli Anni 60.
Ma come tanti suoi contemporanei, la linea tra divertimento innocuo e dipendenza pericolosa si è rivelata troppo sottile.
Appena sedici giorni dopo la scomparsa di Jimi Hendrix, Joplin morì per un’overdose di eroina in una camera d’albergo di Hollywood. Era il 4 ottobre del 1970.
Il suo corpo è stato scoperto da John Cooke, il responsabile della sua band.
Cooke ipotizzò che lo spacciatore di Joplin le vendette una dose di eroina insolitamente potente, affermando che molti altri suoi clienti morirono quella stessa settimana.

MIA ZAPATA (The Gits)
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I Gits erano un influente gruppo punk attivo nella scena musicale di Seattle nei primi Anni 90.
La frontwoman, Mia Zapata, con i suoi testi struggenti e la voce di fuoco, fece guadagnare alla band un gran numero di fan, tra cui membri dell’elite musicale di Seattle, come Nirvana e Pearl Jam per citarne alcuni.
Il 7 luglio del 1993, Zapata stava camminando per le strade di Seattle quando Jesus Mezquia, un uomo con un passato di violenza contro le donne, la picchiò e l’aggredì sessualmente, prima di strangolarla a morte.
Anche se ci sono voluti dieci anni, grazie al DNA le autorità identificarono Mezquia come suo assassino nel 2003.
L’anno successivo è stato condannato a 36 anni di carcere.

JIM MORRISON (The Doors)
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L’iconico frontman dei The Doors è stato trovato morto per infarto nella vasca da bagno dell’appartamento di Parigi che condivideva con la sua ragazza, Pamela Courson.
Non fu eseguita alcuna autopsia, portando molti a mettere in discussione le circostanze della sua morte.
Courson testimoniò che Morrison sniffò eroina, credendo fosse cocaina (un tragico errore citato da Quentin Tarantino in Pulp Fiction).
Morì il 3 luglio del 1971.

ROBERT JOHNSON
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Alcuni dicono che il bluesman Robert Johnson fece un patto con il diavolo.
In cambio della sua anima, Johnson avrebbe ricevuto una maestria mozzafiato con la chitarra, riuscendo a suonare con un’abilità “soprannaturale”.
Poche fotografie sgranate e qualche riferimento sparso sono gli unici materiali che abbiamo per ricostruire la vita del leggendario musicista.
Sappiamo che è morto il 16 agosto 1938, all’età di 27 anni.
Le ipotesi sulle circostanze della sua morte abbondano: in molti sostengono che Johnson sia stato deliberatamente avvelenato.

AMY WINEHOUSE
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La cantautrice dalla voce soul è stata scoperta priva di conoscenza dalla sua guardia del corpo.
Come il collega del “Club 27” Brian Jones, la causa della sua morte è stata accidentale: Winehouse sarebbe deceduta a seguito di uno shock chiamato “stop and go”, ovvero “l’assunzione di una massiccia dose di alcol dopo un lungo periodo di astinenza”.
Dagli esami tossicologici, infatti, risultò che nel sangue era presente una quantità di alcol cinque volte superiore al limite consentito per la guida.
La sua tragica morte, il 23 luglio 2011, ha riacceso interesse per il “Club 27”.

KURT COBAIN (Nirvana)
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Proprio come Janis Joplin fu il simbolo degli Anni 60, Kurt Cobain fu il manifesto degli Anni 90.
I suoi potenti testi e le sue melodie rispecchiavano l’apatia, l’angoscia e la depressione di quella generazione, e hanno fatto del grunge un successo commerciale a livello mondiale, consacrando i Nirvana nell’Olimpo delle superstar.
Ma proprio quel successo fu fatale per Cobain.
Soffriva di depressione grave e dipendenza da eroina, e si tolse la vita con un fucile da caccia il 5 aprile del 1994.
La sua morte diede origine alla prima discussione sul numero insolito di musicisti che sono scomparsi all’età di 27.
La definizione “Club 27” si pensa abbia avuto origine con una dichiarazione dalla madre di Cobain: “Ora [Kurt] è andato e si è unito a quello stupido club. Gli avevo detto di non unirsi a quello stupido club”.

KRISTEN PFAFF (Hole)
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Kristen Pfaff entrò nei Hole nel 1993, giusto in tempo per la registrazione della loro hit Live Through This.
Con l’aggiunta di Pfaff al basso, il chitarrista Eric Erlandson osservò che “tutto ad un tratto siamo diventati una vera band.”
Purtroppo, Pfaff morì per overdose di eroina l’anno successivo, il 15 giugno del 1994.
Pochi mesi prima la frontwoman Courtney Love perdeva il marito Kurt Cobain.

FREAKY TAH (Lost Boyz)
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Freaky Tah è ricordato come uno dei più grandi rapper della storia hip-hop.
La sua voce contribuì a rendere i Lost Boyz sinonimo di energia.
Purtroppo, avrebbe incontrato una tragica fine.
Mentre lasciava il New York Sheraton Hotel la notte del 28 marzo del 1999 è stato ucciso da un colpo di pistola partito da un aggressore in passamontagna, poi identificato come Kelvin Jones.

E poi ancora, solo per citarne alcuni

D. Boon (Minutemen) 22 dicembre 1985, incidente stradale
Richey Edwards (Manic Street Preachers), scomparso misteriosamente il 1 febbraio del 1995
Ron “Pigpen” McKernan (The Grateful Dead) 8 marzo 1983, emorragia gastrointestinale
Pete Ham (Badfinger) 24 aprile 1975, suicidio
Valentín Elizalde, 25 novembre 2006, omicidio con arma da fuoco
Dave Alexander (The Stooges), 10 febbraio 1995, polmonite
Jacob Miller (Inner Circle), 23 marzo 1990, incidente stradale
Chris Bell (Big Star), 27 dicembre 1978, incidente stradale
Alan Wilson (Canned Heat), 3 settembre 1970, overdose di barbiturici (possibile suicidio)

2020-07-23T12:04:34+02:00