Un lago cristallino, le cui acque turchesi attirano centinaia di turisti muniti di fotocamera. Tutto molto bello se non fosse che il paradisiaco Monte Neme è una in realtà un bacino altamente contaminato.
Posizionato nella regione galiziana di Bergantiños, in Spagna, il lago fu usato come miniera di tungsteno, che forniva il materiale per la fabbricazione di lampadine e acciaio temprato durante la prima e la seconda guerra mondiale.
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A causa delle sostanze chimiche contenute ancora oggi nelle sue acque, il sito è soprannominato da molti “Chernobyl galiziana”.
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Il lago è tossico ed è circondato da cumuli di metalli pesanti come il tungsteno e il piombo.
Nonostante questo, sono in molti a sceglierlo come meta per idilliaci servizi fotografici.
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Alcuni si sono azzardati ad aggirare i divieti di balneazione, con conseguenti irritazioni agli occhi e alla pelle.
Il caso del Monte Neme ricorda quello del lago Novosibirsk in Siberia, discarica tossica dalle sembianze di un paradiso terrestre.
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