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Istituto don Bosco di Verona vince campionati internazionali di robotica

Premiati questa mattina dal presidente del consiglio regionale del Veneto Ciambetti

VENEZIA – “Siete già protagonisti del domani. Il vostro successo testimonia la buona qualità del nostro sistema educativo. Voi e i vostri insegnanti rappresentate con i fatti la vera buona scuola”. Così il presidente del consiglio regionale veneto Roberto Ciambetti ha salutato gli studenti dell’istituto salesiano don Bosco di Verona vincitore dei campionati internazionali di robotica ‘First Lego League’. Questa mattina gli studenti sono stati premiati a Venezia a Palazzo Ferro-Fini, sede del consiglio regionale.

“Siete patrimonio dell’Italia e del Veneto. Questo è un grande orgoglio. Avete battuto le nazioni come Cina, America, India che di solito arrivano prime nelle competizioni mondiali. Gli istituti salesiani sono un modello educativo che va valorizzato. Vi auguro ragazzi di fare una bella impresa di tecnologia tutta italiana”, ha applaudito i ragazzi l’assessora all’Istruzione del Veneto Elena Donazzan. Detroit, Houston, San Jose’.

Tante le città in cui hanno portato il loro progetto di innovazione. Sempre tutto in inglese. Camilla, Alessio, Filippo, Beatrice, Paolo, Pietro, Pietro e Maddalena. Sono loro i componenti dell’IDB tech-no-logic, come hanno deciso di chiamarsi, coordinati dal professore Luca Zanetti. “La First Lego league è una gara particolare perché premia cosa si fa ma anche come si fa, cioè il metodo di lavoro dei ragazzi- ha spiegato Zanetti- Sono anni che lavoriamo, siamo stati campioni regionali e italiani prima di vincere a Houston. Siamo a 1600 ore di lavoro, nei pomeriggi, d’estate. L’anno scorso l’8 agosto eravamo in aula. È stata dura ma gli studenti hanno davvero dato il massimo”.

“L’abbiamo fatto con impegno, ma ci siamo divertiti. Abbiamo imparato a lavorare in gruppo e a rispettarci a vicenda. Valori che la giuria è anche chiamata a valutare- ha spiegato la studentessa del team Beatrice- solo insieme siamo arrivati alla fine”. Ma in cosa consiste il progetto? Un robot costruito di soli Lego sta alla base dell’idea della loro invenzione, Wemit, una sorta di lavatrice spaziale in grado di pulire vestiti di astronauti indipendentemente dalla gravità e senza l’utilizzo di acqua, impiegando una stampante 3D che sfila e deterge i tessuti. Una macchina che fa risparmiare spazio sulla navicella spaziale. Il loro scopo era contribuire a risolvere un problema reale per chi si occupa o lavora nello spazio, come gli astronauti. L’invenzione doveva quindi funzionare ma anche essere originale per riuscire ad avere la meglio sulle più di cento squadre partecipanti.

“Il nostro progetto evidentemente è piaciuto molto. Grazie alla scuola abbiamo deciso di brevettarlo per salvaguardare la nostra idea- ha annunciato Maddalena- siamo felici di avere vinto e di poter raccontare il nostro lavoro. Speriamo di trovare qualcuno interessato perché pensiamo possa davvero aiutare. Anche sulla terra e non solo nello spazio: magari in ambienti poveri di acqua e comunque per risparmiarne, come gli ospedali”, ha concluso la studentessa.

2019-07-16T15:01:32+02:00