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Porte aperte alla Sapienza, i ragazzi: “Spaventati ma pronti”

ROMA – ‘Porte aperte’ alla Sapienza di Roma. Da oggi a giovedì i cancelli della Città universitaria sono aperti per accogliere migliaia di future matricole che vorranno orientarsi tra una miriade di facoltà e corsi di laurea. A loro disposizione decine di stand, con docenti e personale addetto, pronti a dare tutte le informazioni necessarie […]

ROMA – ‘Porte aperte’ alla Sapienza di Roma. Da oggi a giovedì i cancelli della Città universitaria sono aperti per accogliere migliaia di future matricole che vorranno orientarsi tra una miriade di facoltà e corsi di laurea. A loro disposizione decine di stand, con docenti e personale addetto, pronti a dare tutte le informazioni necessarie su corsi, procedure d’iscrizione e attività promosse dai singoli dipartimenti dell’ateneo.

Tema centrale della 23esima edizione di ‘Porte aperte alla Sapienza’ è la sostenibilità: la prima università capitolina ha infatti adottato una serie di iniziative che punta all’eliminazione della plastica monouso e al risparmio energetico grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili. Ma al centro sempre gli studenti, presenti ma soprattutto futuri: per molti di loro, alcuni dei quali cosiddetti ‘fuori sede’, l’impatto con una realtà così imponente come la città universitaria può essere complicato.

Ma non ci si perde d’animo: “L’università è enorme- ha detto Chiara all’agenzia Dire- non sono pronta ancora a lasciare il liceo”, ha chiosato scherzando. “È stato un impatto forte anche perché vengo da una piccola realtà come Como- ha aggiunto Alessandro- sia con l’università che con la città di Roma. Il percorso qui tuttavia sarà stimolante e molto formativo”. Dalle parole dei ragazzi inoltre è evidente la fiducia nel sistema universitario italiano e nell’importanza di puntare il più possibile nell’istruzione, senza preferenze particolari tra materie scientifiche o umanistiche: “Gli atenei italiani- ha sottolineato ancora Alessandro- sono un po’ indietro rispetto ad altri europei, ma credo più nella mentalità delle persone che non negli effettivi servizi. Sono convinto della validità dell’offerta formativa”. Per Sara, invece, “lo studio è fondamentale” anche a prescindere dagli sbocchi lavorativi. “Senza una cultura personale- ha concluso- non si può andare avanti”.

“Il nostro obiettivo- ha detto Francesca- è provare a entrare a Medicina. Certo il numero chiuso è un po’ limitante ma ce la metteremo tutta”. E l’accesso limitato alla facoltà spaventa anche Chiara: “Proverò ad entrare ma sono qui per cercare anche un piano B”. Anche per Roberta le idee chiare scarseggiano: “Sono indecisa tra Economia e Biologia. Due materie agli antipodi tra loro, ma sono qui e spero di trovare delle risposte”.

Infine, la parola anche a coloro che si trovano ‘dall’altra parte della barricata’: i ragazzi degli stand. A loro il difficile compito di dirimere le perplessità dei ragazzi: “L’affluenza è molto alta- ha spiegato Camilla- le domande sono molte e generiche. La preoccupazione principale specie per chi viene da fuori riguarda la gestione e l’impatto con una nuova città, molti infatti sono interessati al college e all’alloggio dentro all’ateneo. Tuttavia la realtà è più semplice di quello che ci si può immaginare e noi siamo qui per dare tutte le risposte necessarie ai ragazzi”.

L’offerta formativa della Sapienza quest’anno comprende 281 tra corsi di laurea e laurea magistrale, 85 corsi di dottorato, 195 master di primo e secondo livello. In aumento i corsi di lingua inglese che ammontano a 48.

2019-07-16T17:03:07+02:00