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Genova c’è, in oltre 10.000 per Fridays for future

I giovani: "Ci avete rotto i... polmoni"

GENOVA – Una marea giovane e colorata. Genova non delude e risponde in massa al terzo “Global strike”, lo sciopero mondiale per il clima che segue le orme del sentiero tracciato da Greta Thunberg. Anche se il cielo minaccia pioggia, la causa comune e’ convincere i grandi a salvare il pianeta e preservarlo dai cambiamenti climatici per le generazioni del futuro. Fare l’appello oggi non si può, ma in piazza sono oltre 10.000. “Ci avete rotto i… polmoni”, urlano giovani, ragazzi e bambini. Ad aprire la strada di “Fridays for future”, un gruppo di ciclisti, caschetto e gilet catarifrangente. Nell’infinito (e un po’ troppo rapido, per un corteo) torpedone umano che da Principe si snoda fino a piazza De Ferrari e poi a Matteotti per il concertone finale, questa volta ci sono anche tanti “grandi”. Tra di loro, il rettore Paolo Comanducci che accoglie il corteo davanti all’ingresso dell’Ateneo genovese per firmare la “Lettera di intenti sull’emergenza climatica ed ecologica”, già approvata all’unanimità in Senato e in consiglio di amministrazione dell’Università.

“Avete ragione, la scienza è con voi- dice il rettore ai ragazzi- si deve intervenire a vari livelli, il primo è quello individuale: bisogna cambiare il proprio stile di vita. Poi ci sono le istituzioni e, tra queste, l’Università. Infine, la politica”. Dieci gli impegni presi dell’Ateneo, tra cui quello di diventare “carbon neutral” entro il 2030. Il sindaco Marco Bucci, invece, partecipa al flash mob-comizio della portavoce genovese di “Fridays for future”, Francesca Ghio, sotto Palazzo Tursi. “La coscienza civile deve andare verso il meno inquinamento ma bisogna stare attenti a non farsi prendere dalle mode”, avverte il primo cittadino. E mostra la sua borraccia.

“Sapete di che materiale è fatta? Plastica. Insomma, c’è plastica e plastica”. Poi elenca gli obiettivi dell’amministrazione: portare la raccolta differenziata all’80%, far diventare tutti gli uffici del Comune “plastic free” e trasformare in elettrico e ad “emissioni zero” tutto il trasporto pubblico cittadino entro il 2025. Per la Regione, invece, in mezzo ai ragazzi per tutto il corteo c’è l’assessore alle Politiche giovanili, Ilaria Cavo. Ma i protagonisti, oggi, non sono i politici. E i ragazzi hanno le idee chiare.

“Il luogo dei nostri politici non è la piazza quando vedono i grandi numeri, ma i loro uffici a lavorare- urlano al microfono- non li voteremo finché non ci daranno risposte concrete”. Nel mirino finisce soprattutto il governatore Giovanni Toti, che però ieri era stato invitato a salutare il corteo. “Preghiamo i politici di non venire sul palco ma di stare in mezzo ai ragazzi, perché oggi sul palco ci siamo noi”, dicono. E poi: “Volete il presidente Toti sul palco?”. Urlata e secca la risposta: “No”. E ancora: “Basta parole, è tempo di agire. Che cosa vogliamo? Giustizia climatica. Quando la vogliamo? Adesso”. Il governatore segue il consiglio e resta in ufficio: incontrerà una delegazione di Fridays for future nei prossimi giorni.

2019-09-27T13:44:09+02:00