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Roma, Maker Faire ospita innovazioni di giovani scienziati

Invenzioni per bambini, anziani, piloti, moda ecosostenibile e tecnologia

ROMA – L’innovazione tecnologica al servizio della vita quotidiana, per garantire l’incolumità e il benessere delle persone, che siano bambini, anziani o sportivi. È questo in sintesi il senso di alcuni dei progetti che gli studenti ideatori esporranno il prossimo 18 ottobre, allo ‘Educational Day’ della ‘Maker Faire Rome-The European Edition’. La fiera dell’innovazione targata USA torna infatti nella capitale per la sua settima edizione europea, che si terrà dal 18 al 20 ottobre negli spazi della Fiera di Roma, grazie alla rinnovata collaborazione tra la ‘Camera di Commercio’ di Roma attraverso la sua azienda ‘Innova’ e il ministero dell’Istruzione per gli aspetti che riguardano la partecipazione e il coinvolgimento degli istituti scolastici.

Scienza, fantascienza, tecnologia, divertimento e ‘business’. Tutti questi elementi insieme, promettono gli organizzatori, per dare vita a qualcosa di completamente nuovo, dove i cosiddetti ‘makers’ grandi e piccoli propongono idee pensate per risolvere i problemi della vita di tutti i giorni, o anche solo divertire e intrattenere. Ad esempio, tra gli espositori ci saranno i ragazzi della 3A dell’istituto tecnico ‘Da Vinci’ di Viterbo. Dopo svariate interviste a ospiti di case di riposo, questi giovani ‘makers’ hanno progettato ‘IACO (I am COming)’: “è un bracciale intelligente- spiegano- in grado di rilevare improvvise variazioni del battito cardiaco e cadute accidentali della persona che lo indossa. È pensato per persone che presentano problematicità, che vivono da sole e che hanno difficoltà nel contattare qualcuno in caso di pericolo. Il sistema- proseguono- è dotato di un modulo SIM che in caso di criticità rilevate invia fino a 10 chiamate in sequenza da circa 20 secondi cadauna e altrettanti sms personalizzabili. IACO non ha bisogno di connessione ad Internet ma- concludono- non escludiamo in futuro di avvalerci della tecnologia 5G”.

I loro colleghi della 3B invece hanno elaborato lo ‘IBP’, acronimo che sta per ‘Intelligent Baby Pillow’: “è un sistema anti-abbandono dei bambini in auto. Consiste in un cuscino, personalizzabile nella scelta del colore, lavabile e molto sottile, supportato da un sistema elettronico che avverte il genitore di aver lasciato il bambino da solo in auto. Il cuscino-spiegano- viene poggiato su un qualunque tipo di seggiolino auto (omologato). Il dispositivo elettronico è fornito di un modulo che si connette via bluetooth al cellulare del genitore. In caso di allontanamento del conducente per un tempo personalizzabile viene attivato il modulo telefonico che invia una chiamata ai numeri pre-impostati dall’utente ed attiva un allarme sonoro”.

C’è poi chi ha pensato a una innovazione che possa avere un impatto in ambito sportivo. È il caso del ‘FabLab’ dell‘istituto superiore ‘Algeri Marino’ di Casoli, in provincia di Chieti. Questi ‘maker’ abruzzesi hanno progettato “un guanto che permette di monitorare in tempo reale le condizioni fisiche del pilota, mostrandoci alcuni parametri vitali quali il ritmo del battito cardiaco e la percentuale di ossigeno nel sangue. I valori individuati dai sensori vengono visualizzati su un display posto sul guanto in corrispondenza del polso”.

La classe 4M dell’istituto superiore astigiano ‘Castigliano’ ha puntato tutto sulla moda ecosostenibile: “Sabrota-bag- raccontano- è una borsa che da shopper si trasforma in zainetto grazie ai manici a scorrimento, totalmente realizzata attraverso il riciclo di tessuti provenienti da scarti di lavorazioni di aziende tessili locali e tessuti storici in canapa lavorata a mano, recuperati in un cascinale del territorio astigiano. Modello dal design versatile, unisex; “griffato” con un marchio che rimanda alla leggenda di Sabrota, la masca astigiana (strega del folklore piemontese) che, come il modello progettato, si trasformava da strega a gatto, evocando cosi’ un legame “magico” con le tradizioni del territorio. Un prodotto green- concludono- con forti radici storiche e uno sguardo al futuro”.

Oltre confine, ecco la proposta del ‘Gymnasium’ di Vukovar, in Croazia. I coetanei sloveni hanno ideato un sismografo capace di tracciare ed inviare, in tempo reale, tutti i dati relativi a scosse sismiche, il tutto appoggiandosi a un server su internet: “Se il sismografo rileva la vibrazione piu’ potente di quella che e’ stata fissata-spiegano- ci saranno diverse azioni contemporaneamente. Non appena le vibrazioni sono registrate, il microcontroller attiva le luci LED RGB facendo lampeggiare le luci rosse di avvertimento accompagnate da un suono. Poco dopo l’attivazione dell’allarme, tutti i dispositivi collegati al server ‘Blynk’ (http://blynk2.croatianmakers.hr) riceveranno un messaggio sul possibile terremoto. Qualora il messaggio non fosse stato ricevuto, il sismografo stesso, attraverso la tecnologia Iot, manderà un messaggio al mondo intero attraverso l’account Twitter creato appositamente per questo progetto: äGeneracija Next Vu” (@next_vu). Tutti i dati raccolti- concludono- sarebbero inutili se non fossero accessibili utilizzando Blynk che archivia tutte le informazioni nel cloud negli ultimi tre mesi di registrazione”. 

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2019-10-04T11:34:48+02:00