ROMA – “Sono nato negli Stati Uniti e lì ho praticato quasi tutti gli sport. Poi, a sette anni, i miei genitori mi hanno portato in Italia e ho cominciato a giocare a rugby- ha dichiarato Matteo Antonelli, studente del liceo scientifico ‘Talete’ di Roma e giocatore con l’Unione rugby capitolina- e non ho più smesso di farlo. Il mio sport, oltre a formarti il fisico, ti insegna a vivere e gli allenatori curano sia l’aspetto sportivo che quello umano”. Matteo ha frequentato l’accademia federale ed è riuscito a gestire, non senza difficoltà, sia l’attività sportiva che lo studio, grazie anche al progetto del Miur rivolto agli studenti-atleti di alto livello.
“Ho faticato molto il primo anno perché, anche per i professori, il progetto era un’esperienza nuova. Ora va meglio- ha proseguito Matteo- ma è chiaro che ci sono delle volte in cui si fanno le tre o quattro di notte sui libri. Io ci tengo a raggiungere gli obiettivi sia a scuola che in campo. Quest’anno giocherò in serie A e poi, finito il liceo, vorrei studiare medicina. Lo sport mi aiuta ad autogestirmi e soprattutto a gestire il mio tempo e a fare tutto negli spazi che ho. Oltre al rugby, mi piace cucinare e spesso aiuto i miei genitori ai fornelli preparando il mio piatto forte: la carbonara. In passato ho preso lezioni di pianoforte e mi piacerebbe tornare a suonare uno strumento musicale”.