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Roma, continua l’occupazione del liceo Manara

Falliti i tentativi di trovare un accordo tra studenti e docenti

ROMA – Restano chiusi i cancelli del liceo Manara di Roma. Dopo due ore di trattative, la dirigente scolastica e il gruppo di studenti che questa notte ha occupato la scuola non sono riusciti ad arrivare ad un accordo. Il compromesso prevedeva il passaggio dall’occupazione a una forma di autogestione, ma occupanti e docenti non hanno trovato l’intesa che avrebbe portato ad una diversa forma di protesta.

Sono diversi, infatti, i ragazzi del collettivo contrari all’occupazione. Da parte loro era arrivata la proposta di uno sciopero bianco, sugli stessi temi dell’occupazione, che avrebbe coinvolto anche i professori. Ma nella notte è prevalsa la linea dell’occupazione. Nel corso della mattinata la dirigente scolastica Carla Parolari, criticata da una parte degli studenti, aveva provato ad aprire un dialogo con i ragazzi, che si erano mostrati disponibili ad un compromesso. Ma quando si è trattato di far entrare il personale e rimuovere le barricate, la protesta è continuata.

A preoccupare genitori e docenti è soprattutto l’open day della scuola, in programma per domenica 10 novembre. Se non si dovesse sgomberare l’edificio in tempo per la disinfestazione, la giornata di apertura rischia di saltare, facendo aumentare così il rischio di un calo di iscrizioni per l’anno successivo.

Il corpo docente resta diviso tra chi è disposto a scendere a compromessi e sostiene, se pur in linea teorica, le idee dei ragazzi, e chi invece chiede solo di poter fare il proprio lavoro. E divisi sono anche gli studenti. Oltre ad un centinaio di occupanti, restano perplessi i circa quaranta ragazzi che partecipano attivamente ai collettivi ma non condividono la forma dell’occupazione, mentre la maggior parte degli studenti della scuola non sembra avere una posizione definita.

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2019-11-05T17:27:48+01:00