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Roma, al liceo Nomentano tutti contro la plastica

Con Ami e Diregiovani terzo incontro con gli studenti romani

ROMA – “Una goccia non fa l’oceano, ma se tutti iniziamo ad occuparci del pianeta possiamo fare la differenza. Procuratevi una borraccia così da non comprare una bottiglietta di plastica”. È uno dei consigli dati agli studenti del liceo ‘Nomentano’ di Roma. I ragazzi si sono riuniti nell’aula magna della scuola per l’incontro con Ambiente Mare Italia (AMI) organizzato da diregiovani.it nell’ambito della campagna ‘Generazione Green’.

L’obiettivo della giornata è quello di istruire, divulgare e sensibilizzare sulla tematica dell’inquinamento e del cambiamento climatico sempre più attuale. Durante la mattinata Raffaella Gagliardi, biologa esperta di global change e cambiamenti climatici, responsabile del progetto ScuolAMI dell’associazione, ha presentato ai ragazzi l’epoca Antropocene, definita così dal biologo Eugene Filmore Stoermer. È l’epoca geografica attuale, nella quale l’uomo e le sue attività sono le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche.

L’immagine della terra che l’esperta ha riportato ai ragazzi è quella di un limone che viene strizzato da una mano, simboleggia la terra e le azioni dell’uomo che prende molto di più di quello che il pianeta può dare. La reazione della terra, ipotizzata nella teoria, sarà quella di espellere prima o poi, in un modo o nell’altro, l’essere umano. L’associazione AMI tratta molti temi, ma in particolare si dedica all’uso della plastica.

L’avvocata Francesca Guerrieri, esperta di marine litter e della normativa in materia di riduzione dell’uso della plastica monouso, presente all’incontro, ha fatto un appello:

“Il pianeta è messo in serio pericolo, e noi mangiamo, beviamo e respiriamo plastica”. Così ha raccontato ai ragazzi la campagna di cui lei è responsabile dal titolo ‘Liberami dalla plastica’. “Solo il 9% della plastica prodotta è stata recuperata per i processi di riutilizzo e riciclo, la parte restante si accumula nelle discariche, è dispersa nell’ambiente o viene termovalorizzata”.

Secondo alcune ricerche nello stomaco dei pesci si trovano frammenti di plastica, micro e nano plastiche. Il 15/20% dei pesci che arriva nei nostri piatti, è contaminato, questo vuol dire che è un problema riguarda anche gli essere umani. Gli esperti hanno dunque consigliato di orientare, a livello collettivo, i comportamenti quotidiani alla sostenibilità ambientale e di ridurre il consumo di plastica. Infine, Camilla Botti, studentessa di economia e responsabile del comitato giovani Roma dell’associazione, ha invitato gli studenti all’azione, proponendo un impegno individuale nei progetti dell’associazione di intervento ambientale, delle ‘Giornate no plastic’ di pulizia delle spiagge, parchi e rive dei fiumi.

2019-11-22T16:59:35+01:00