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Violenza donne, Conte a studenti: “Problema culturale, Costituzione ci guidi”

ROMA – “La sanzione giuridica ha una funzione deterrente ma la norma non può essere sempre considerata lo strumento più efficace. C’è un problema culturale, che va messo al primo posto”. La cultura per combattere la violenza contro le donne. In occasione della giornata internazionale contro la violenza di genere, che si e’ tenuta ieri, […]

ROMA – “La sanzione giuridica ha una funzione deterrente ma la norma non può essere sempre considerata lo strumento più efficace. C’è un problema culturale, che va messo al primo posto”. La cultura per combattere la violenza contro le donne. In occasione della giornata internazionale contro la violenza di genere, che si e’ tenuta ieri, il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha incontrato stamattina gli studenti dell’istituto superiore ‘Charles Darwin’ al quartiere Appio Latino di Roma.

Con il premier la commissione di inchiesta parlamentare presieduta dalla senatrice Valeria Valente. Gli studenti hanno presentato e illustrato, anche con video, i progetti e i laboratori elaborati in questi anni sul tema della violenza sulle donne e sulla parità di genere. Conte ha ricevuto come dono un gomitolo di lana e un braccialetto fatto con l’uncinetto dai bambini e bambine della scuola primaria di Villa Lazzaroni, che fa parte di un progetto contro gli stereotipi di genere e a supporto dei centri anti violenza.

Il Presidente Conte, insieme alla presidente della Commissione di inchiesta sul femminicidio Valeria Valente, ha poi risposto alle domande dei ragazzi sull’utilità delle norme in vigore, contro le violenze subite dalle donne, sui centri anti violenza, sulla necessità di una svolta culturale, sul bullismo. Conte ha fatto riferimento al Codice Rosso, “agli strumenti normativi” posti in essere dal Governo, spiegando che “l’apparato normativo attuale in Italia è abbastanza efficace, ma poi bisogna verificare sul piano attuativo come vengono applicate le norme”. Ma la risposta sul piano culturale è centrale. Per questo, ha detto il premier, “bisogna lavorare nelle scuole. Non si tratta solo di educazione civica ma diffondere una cultura del rispetto dell’altro in modo pervasivo. Rispetto che passa anche dall’uso delle parole, dal linguaggio. Se ci agganciamo alla Costituzione non facciano mai male. La Costituzione è costruita sul rispetto della persona”.

2019-11-26T11:29:11+01:00