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Milano, ‘Tutti contro tutti’: Gherardo Colombo dialoga con 20mila studenti

L'ex magistrato ha parlato di competizione, cooperazione e condivisione

MILANO – “Siamo davvero tutti contro tutti?”. È la domanda a cui ha voluto rispondere questa mattina Gherardo Colombo, giurista ed ex magistrato italiano, insieme ai ragazzi e alle ragazze che hanno partecipato all’evento ‘Tutti contro tutti. La solitudine nella competizione, la condivisione nella cooperazione’. L’incontro è stato organizzato dall’associazione Sulleregole, in collaborazione con Unisona, fondazione Pasquinelli e il patrocinio del comune di Milano. Nello spazio polifunzionale dell’Iper Portello di Milano, l’ex magistrato che ha firmato inchieste come Mani Pulite, P2 e caso Ambrosoli, ha dialogato in diretta satellitare con 20mila studenti. È il settimo anno che Sulleregole organizza questo appuntamento nazionale mettendo in connessione duecento istituti superiori e centinaia di cinema e città.

A Milano, nonostante lo sciopero dei trasporti, questa mattina c’era una delegazione di 100 studenti provenienti da l’istituto ‘Bernocchi’ di Legnano (Milano) e il liceo cittadino ‘Orsoline’, il tecnico metropolitano ‘Mattei’ di Rho, il liceo ‘Virgilio’ di Avellino e l’istituto ‘Cassandro-Fermi-Nervi’ di Barletta. Il tutto, moderato dalla giornalista Francesca Schianchi de La Stampa.

Partendo da una clip del film ‘The race’, la storia dell’atleta afroamericano che vinse quattro ori alle Olimpiadi di Berlino del 1936, Colombo ha invitato i presenti a riflettere criticamente sulla funzione delle regole, sulla libertà e sul proprio rapporto con questi due concetti: “Libertà per me significa avere una scelta nella vita” ha detto Andrea, uno degli studenti, all’ex pm, che poi ha spiegato: “la libertà di scelta è condizionata dalla conoscenza. Quante volte ci diciamo ‘se l’avessi saputo non avrei fatto quella scelta?’ Ecco che quindi informarsi è precondizione per essere liberi”.

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Attingendo a un bacino di esempi tratti dalla vita quotidiana dei giovani, Colombo ha invitato poi i giovani a studiare non in funzione del voto, ma della conoscenza. Si è parlato poi di sport come ambiente di competizione e cooperazione, e di quanto si riesca a cooperare a scuola: “lavorare insieme serve sicuramente a sviluppare spirito di gruppo. Ma per far nascere cooperazione serve anche un clima particolare”, ha commentato uno studente.

I giovani hanno occupato la scena con le loro proposte: 4 studenti hanno avuto l’opportunità di presentare le loro opinioni su competizione e cooperazione. “Questi sentimenti convivono in noi esseri umani. Cosa regola questo equilibrio dentro noi?” ha riflettuto il primo ragazzo consegnando la sua domanda alla platea. “Siamo consumatori sovrani. Soprattutto noi giovani dobbiamo sostenere e rendere competitive le aziende che si impegnano per migliorare la società. L’egoismo ci porterà alla distruzione” ha concluso rilanciando l’impegno per l’ambiente.

“Non arrendiamoci alle nostre paure. La storia ci insegna che l’uomo coopera in situazioni di crisi. L’Italia oggi ha bisogno di cooperazione per un futuro migliore”, ha incoraggiato la studentessa speaker. “I social sono qualcosa di quotidiano per noi. Quando ci facciamo una foto siamo congelati in uno scatto in cui appariamo come qualcosa che non siamo. Siamo una società che ostenta. Stiamo attenti ai rischi” ha ammonito l’ultimo speaker, richiamando poi sociologi e filosofi che sottolineano l’importanza della cooperazione nella società e la condivisione delle regole da parte dei cittadini e dello Stato.

“La competizione portata agli estremi crea le guerre- ha reagito Colombo agli stimoli degli speaker, richiamando poi l’articolo 11 della Costituzione- ma la guerra non può essere uno strumento di composizione dei conflitti. Siamo la società dell’esclusione, del non recupero, dove se sbagli per te è finita. Ma una società incapace di discernere finisce per autodistruggersi”. Da Nietzsche a Hobbes.

La religione, l’economia, la filosofia, la psicologia. La letteratura, la sociologia e il diritto. Una mattinata di speculazioni e riflessioni in un botta e risposta dal pubblico all’ex magistrato che, da quasi venti anni, ha lasciato la toga per dedicarsi a una missione educativa nelle scuole. Alla fine, una redazione social composta da studenti ha rivolto a Colombo le domande pervenute via Instagram dagli istituti collegati in streaming.

2019-11-28T14:56:29+01:00