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Giornata Mondiale contro l’AIDS

Dagli Anni 80 ad oggi sono morte 35 milioni di persone di AIDS

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Il 1° dicembre è la Giornata Mondiale contro l’AIDS, iniziativa nata nel 1988 per accrescere la consapevolezza sulla malattia.
Un’occasione per stare vicino a chi combatte la sua lotta contro l’HIV ricordando anche chi non ce l’ha fatta.

Ecco alcuni personaggi del mondo dello spettacolo, della musica e dello sport che hanno lottato o stanno lottando contro l’HIV.

CHARLIE SHEEN

Ha sconvolto il mondo di Hollywood la confessione di Charlie Sheen, che ha ammesso in diretta ai microfoni di Today nel 2015 di essere sieropositivo.
L’attore ha raccontato di aver ricevuto la diagnosi il 3 maggio del 2011, decidendo di fare “coming out” 4 anni dopo, perché costantemente ricattato da persone al corrente della sua condizione.
Sheen (celebre per film come Platoon, The replicant, Hot Shots, Wall Street) è sempre stato al centro dei gossip per i suoi comportamenti sessuali estremi come, per sua stessa ammissione, la frequentazione assidua di porno star e prostitute.

ROCK HUDSON

Il divo di Hollywood è ormai ricordato come la prima star a rendere pubblica la sua condizione.
Il coming out avvenne con un comunicato stampa il 25 luglio 1985, un anno dopo la diagnosi.
Il “caso Rock Hudson” fu una bomba mediatica che scatenò una psicosi Hiv ad Hollywood.
Tuttavia, l’attenzione mediatica che ricevette fino alla sua morte – 2 ottobre 1985 – portò definitivamente l’AIDS all’attenzione dell’opinione pubblica in tutta la sua gravità.

FREDDIE MERCURY

Il frontman dei Queen scoprì di avere l’HIV nel 1987.
Nascose la sua malattia anche ai membri della band, almeno fino al 1989, quando gli fu anche diagnosticato l’AIDS.
Solo il 23 novembre del 1991, il manager dei Queen, Jim Beach, consegnò alla stampa un comunicato ufficiale, dove il cantante spiegava la sua condizione.
“…Desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell’HIV e di aver contratto l’AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento al fine di proteggere la privacy di quanti mi circondano.”
Il 24 novembre del 1991, a meno di 24 ore dalla rivelazione, Freddie Mercury morì nella sua casa di Earls Court a Londra, a causa di una broncopolmonite aggravata da complicazioni dovute all’AIDS.

MAGIC JOHNSON

Il campione dei Lakers, uno dei più grandi giocatori del basket del mondo, annunciò per la prima volta il ritiro dall’attività agonistica il 7 novembre del 1991, dichiarando anche di essere sieropositivo.
Aveva saputo di aver contratto l’HIV poche settimane prima.
Magic Johnson creò la Magic Johnson Foundation, una fondazione benefica nata con il fine di raccogliere finanziamenti da destinare a programmi per la lotta contro la diffusione dell’AIDS.
Nel 1992 entrò a far parte della Commissione Nazionale sull’AIDS, su invito dall’allora presidente degli Stati Uniti d’America George H. W. Bush e cercò di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo HIV e AIDS, sindrome all’epoca ancora poco conosciuta e considerata pericolosa quasi esclusivamente per gli omosessuali e i tossicodipendenti.

ANTHONY PERKINS

Il volto del serial killer Norman Bates combatteva con l’AIDS già durante le riprese di Psycho 3 nel 1986.
Fu il National Enquirer a diffondere nel 1992 la notizia della sua malattia, dopo che la rivista ricevette una soffiata dal tecnico di analisi del laboratorio dove aveva fatto analizzare un campione del suo sangue.
Morì poco tempo dopo, il 12 settembre del 1992.
La vedova di Perkins, Berry Berenson morì l’11 settembre 2001 nel volo American Airlines 11 schiantatosi sulle Torri Gemelle.

JOHN HOLMES

9 dicembre

Con circa 2500 film hard alle spalle, John Holmes è uno dei porno attori più famosi del mondo – noto anche per il mito delle sue “dimensioni”.
Nel febbraio del 1986, sei mesi dopo essere risultato negativo al virus, Holmes fu stato diagnosticato HIV positivo.
Il suo penultimo film è “Carne bollente”, girato in Italia da Riccardo Schicchi.
All’epoca delle riprese, Holmes era già sieropositivo e nascose la sua malattia ai co-protagonisti prima di impegnarsi in rapporti sessuali non protetti durante le riprese.
E’ morto per complicazioni legate all’AIDS il 13 marzo del 1988, a 43 anni.

KEITH HARING

Il celebre artista statunitense, creatore dei famosissimi murales, contrasse la malattia a metà degli anni ’80.
Consapevole della gravità dell’AIDS, ancor prima di contrarre il virus Haring tentò di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della malattia imprimendolo nelle sue opere, come il celebre dipinto “AIDS” del 1985.
Il più grande murale mai realizzato in Europa, l’opera “Tuttomondo”, è anche l’ultima opera pubblica che riuscì a realizzare.
Un inno alla vita, che ricopre con i suoi 10 metri di altezza per 18 metri di larghezza  la parete esterna del convento di Sant’Antonio di Pisa.
Haring morì nel 1990 a soli 31 anni per complicazioni dovute all’Aids.

CONCHITA WURST

Conchita Wurst è stata costretta a confessare una parte intima e delicata della sua vita. La drag queen austriaca, vincitrice dell’Eurovision nel 2014, ha raccontato in un lungo post su Instagram nell’aprile 2018 di essere stata ricattata da un suo ex e di aver deciso di non dargli il poter di influenzare la sua vita.
Così ha ammesso di essere sieropositiva, in cura da quando gli è stato diagnosticato l’HIV. Fortunatamente i suoi valori sono sotto il limite della rilevabilità.

2020-12-01T11:16:38+01:00