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Università. Risorse, sinergie e competenze: da HEInnovate suggerimenti all’Italia

Fioramonti: "Favorire collaborazione tra atenei e imprese, innovazione oggi è diffusa"

ROMA – Tre raccomandazioni per sviluppare la sempre di più la capacità innovativa e imprenditoriale delle università italiane. È quanto emerso dal rapporto HEInnovate Italia, Lanciato dalla Commissione Europea in collaborazione con l’Ocse e presentato oggi al Miur alla presenza del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. Obiettivo di HEInnovate è mettere in luce la capacità del sistema universitario italiano di generare valore per le persone e per le imprese attraverso lo strumento di auto valutazione online gratuito per le università europee.

Secondo l’Ocse quindi l’Italia deve farsi carico di iniziative politiche che:

– Sfruttino le diverse pratiche istituzionali e mettano le università nella condizione di generare valore per i propri ecosistemi: ciò richiede risorse finanziarie e pratiche innovative di monitoraggio e valutazione. Le politiche a sostegno dell’impegno nell’istruzione superiore dovrebbero essere adattate alle caratteristiche degli ecosistemi imprenditoriali locali;

– Supportino le esperienze eccellenti e migliorino i loro collegamenti con il sistema nazionale; – Generino un sistema universitario sempre più diversificato che colleghi tutte istituzioni di tipo universitario.

In particolare, l’OCSE suggerisce di colmare il divario tra le ‘lauree professionalizzanti’ e gli Istituti Tecnici Superiori (sistema ITS) in modo da generare un sistema educativo integrato che promuova una cultura imprenditoriale. Questo punto, in particolare, è considerato di fondamentale importanza per generare le competenze di cui il Paese ha bisogno per una crescita inclusiva sostenibile.

Undici le Università Italiane selezionate insieme al Miur tra quelle che hanno manifestato interesse a ricevere la visita dell’OCSE: Università di Roma Tor Vergata, Università Federico II di Napoli, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Università di Palermo, Università di Bari, Università di Cagliari, Università di Bologna, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Scuola Normale di Pisa, Università di Siena.

In futuro, sarebbe importante – secondo il rapporto HEInnovate – sviluppare una strategia nazionale condivisa, che distribuisca risorse sostenibili al sistema e alle università e stabilisca le condizioni affinché emergano sinergie politiche più evidenti tra i vari ministeri. In particolare, è necessario un approccio di governo più strutturato per sfruttare al meglio le opportunità offerte da politiche come “industria 4.0”, Strategie di Specializzazione Intelligente e altre iniziative dell’UE per creare grandi reti di innovazione e scienza (open science e open innovation).

“Dobbiamo fare in modo- ha detto il ministro Fioramonti– che si incentivi sempre di più la collaborazione tra discipline diverse, tra università e enti non universitari: quindi aziende, enti no profit e istituzioni. Questo per incoraggiare gli atenei a lavorare in modo sempre più transidisciplinare. L’innovazione oggi è diffusa e in Italia dobbiamo raggiungere questo obiettivo per favorire la crescita del sistema di ricerca che sia sempre più in gradi di finanziarsi anche da sola”.

Rettore Sant’Anna di Pisa ai ragazzi: “Mettetevi in gioco per cambiare il Paese”

“Credo che la sfida delle università di creare valore per la collettività, non è diversa da quella di produrre un’ottima ricerca perché le cose vanno insieme. In questa prospettiva dobbiamo spingere molto di più la capacità di essere interdisciplinari ed educare i nostri studenti ad avere il coraggio a mettersi in gioco cambiando anche la narrativa del nostro sistema Paese. Abbiamo delle grandi potenzialità, dobbiamo insegnare ai nostri ragazzi ad avere più fiducia nel futuro e nelle loro capacità. Molto spesso in questo contesto italiano non crediamo alla possibilità di formare i nostri ragazzi ad essere degli imprenditori o ad avere comunque spirito imprenditoriale qualsiasi sia il loro settore di competenza. Con le istituzioni pubbliche dobbiamo alimentare questo spirito collaborativo, lavorando con le aziende. Il ministro ha parlato di coproduction per insegnare ai nostri ragazzi cosa vuol dire lavorare in squadra, solo così penso che possiamo cambiare migliorare le sorti del nostro Paese”. Lo ha detto all’Agenzia Dire il rettore della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Sabina Nuti.

2019-12-05T15:30:18+01:00