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RECENSIONE| Un sogno per papà: la storia di una bugia detta per amore

Da oggi al cinema

ROMA – Il rapporto padre-figlio, alcolismo, depressione e coppie separate: questi gli elementi al centro di Un sogno per papà, diretto da Julien Rappeneau. Da oggi al cinema con M2 Pictures, il film è basato sulla graphic novel spagnola Dream Team, uscita nel 2014, di Mario Torrecillas e Artur Laperla. La pellicola segue la storia del piccolo Théo (Maleaume Paquin), soprannominato “Formica”, e di suo padre Laurent (François Damiens), un uomo solitario e deluso dalla vita. Nessuno crede più in lui, nemmeno la mamma di suo figlio. Per questo Theo decide di dare una seconda possibilità al padre. L’occasione si presenta quando è sul punto di essere reclutato da un’importante squadra di calcio inglese, ma alla fine viene scartato perché troppo piccolo. Non volendo dare a suo padre l’ennesima delusione, il ragazzino si lancia in una farsa che diventa, nel corso della narrazione, più grande di lui.

Si può essere salvati da una bugia? Questo è l’interrogativo che pone il regista con la sua tenera commedia agrodolce. La risposta sta nel rapporto tra Laurent e Théo. Un sogno per papà però inverte i ruoli: qui è il figlio a ricoprire il ruolo dell’adulto. Se per tutti è un fallito alcolizzato senza speranza per “Formica” suo padre merita una seconda possibilità. Ed è proprio questo l’aspetto più dolce e coinvolgente del film: una commedia francese, senza grandi pretese, ben riuscita e leggera (ma non superficiale) sulla forza dell’amore, sul sogno e sull’importanza e sul bisogno delle seconde opportunità in cui il regista è riuscito ad equilibrare davvero bene umorismo e drammaticità. Questa è una di quelle storie che emoziona, che fa riflettere e che fa bene al cuore.

2019-12-05T22:20:46+01:00