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Cyberbullismo, al circolo didattico ‘Fava’ incontro con gli esperti

A Mascalucia presente Elena Ferrara prima firmataria della legge 71 del 2010

CATANIA- “Con il cyberbullismo, i ruoli tra il bullo e la vittima, stigmatizzati e definibili con il fenomeno del bullismo, nella rete non esistono più. Navigare in modo inconsapevole e ad un’età precoce ci porta ad essere un po’ tutti bulli e tutti vittime”.

È quanto ha dichiarato la Elena Ferrara, ex senatrice e prima firmataria della legge 71 del 2017 al seminario ‘Bullismo e Cyberbullismo, modelli di contrasto e prevenzione’ organizzato dal circolo didattico ‘G. Fava’ di Mascalucia, in provincia di Catania.

L’incontro si è tenuto al cine-teatro Moderno del comune etneo con una folta rappresentanza di alunni della scuola e genitori, il sindaco Vincenzo Magra, e di altri esponenti politici locali e delle forze dell’ordine. Tra i relatori: Maria Randazzo, direttrice del carcere minorile di Catania; il vice questore Marcello La Bella, dirigente della polizia postale di Catania; il sociologo Nunzio Claudio Saita. A fare da moderatrice, la dirigente scolastica della scuola ‘Fava’ Maria Gabriella Capodicasa.

“La legge 71/2017 prevede anche la formazione dei docenti- ha sottolineato la preside Capodicasa– e la costituzione di reti tra le scuole con la messa in atto di percorsi educativi finalizzati a redimere atteggiamenti pericolosi e preoccupanti. La nostra scuola si è fatta carico di questa responsabilità. Siamo qui per confrontarci e per trasmettere messaggi positivi ai nostri ragazzi. A contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo è necessario che ci sia un’alleanza tra scuola ed istituzioni, ma soprattutto tra scuola e famiglia: dove c’è un’unità di intenti tra le due agenzie educative, i giovani riescono ad acquisire consapevolezza e fiducia in se stessi e negli adulti. Il nostro obiettivo è quello di escogitare tutte le strategie possibili per arginare i due fenomeni”.

La ex senatrice Ferrara è stata la prima firmataria della legge 71 del 2017 ‘Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo’ ed insegnante di Carolina Picchio, studentessa di 14 anni e vittima in Italia di bullismo in rete.

“Di fronte alle offese,- dice Elena Ferrara– ai linguaggi ostili, alle violenze on-line si deve segnalare e denunciare. I genitori hanno un ruolo determinante nel riconoscere le problematiche dei propri figli nei casi in cui siano vittime o bulli. Di solito, le famiglie tendono a minimizzare o ad enfatizzare il problema che, invece si deve saper gestire, intervenendo con un’azione mirata ed immediata, in sinergia con la scuola, prima che le situazioni possano diventare gravi”.

La Ferrara ha inoltre ricordato che sono i social, soprattutto i gruppi i whatsapp, i luoghi in cui si svolgono le prevaricazioni quotidiane.

“Sempre di più- ha concluso– non si riesce a distinguere la vittima dal bullo. Si può essere vittima su Instagram e bullo su Whatsapp, vittima nella vittima reale e bullo nella dimensione virtuale. L’indifferenza è un dei punti centrali del fenomeno, il 35% delle vittime di bullismo preferiscono non reagire in attesa che il problema si risolva in modo spontaneo. Ma sulla rete, il problema non passa”.

2019-12-12T17:52:15+01:00