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“Malati” di viaggi: così sono nati i travel blogger

Si chiama sindrome di WANDERLUST, tra i sintomi batticuore per le partenze

Non e’ una malattia grave. Anzi, fa bene al corpo e alla mente. Coloro che ne sono affetti sviluppano sintomi curiosi: la passione incredibile per mappamondi e carte geografiche, la mania di avere sempre la valigia pronta, un’aggiornata conoscenza su voli, prezzi, mete. È la malattia del viaggiatore che, spinto da un irrefrenabile desiderio di visitare luoghi nuovi, non sta mai fermo ed e’ alla continua scoperta del mondo. Wanderlust in inglese significa ‘sete di viaggi’ e le emozioni che precedono la partenza scatenano il ‘resfeber’, il batticuore dovuto proprio all’euforia e all’eccitazione per la nuova avventura.

Una ‘patologia’ che ha portato alla nascita di una nuova figura: il travel blogger, colui che e’ riuscito a trasformare la sua passione per i viaggi in una professione che esercita autonomamente e con i propri mezzi. I guadagni arrivano a seconda della sua popolarita’ in rete attraverso i canali Instagram, Facebook, YouTube; il numero di follower permette ai travel blogger di collaborare non solo con brand inerenti al settore turistico, come ad esempio compagnie aeree, enti turistici etc., ma anche con aziende di accessori, abbigliamento, tecnologia. Con i loro racconti di viaggio, foto e i video, fanno conoscere il mondo in una chiave certamente diversa e piu’ avventuriera.

Marika e Diego (www.gate309.com), ad esempio, narrano di luoghi dall’anima delicata come Utrecht e Groningen, gioielli d’Olanda e dell’emozione provata nell’ammirare le punte innevate delle montagne del Nepal. Mattia Miraglio, che si e’ aggiudicato il titolo di miglior travel blogger italiano 2019, ha realizzato il suo grande sogno: fare il giro del mondo a piedi senza l’aiuto di mezzi di trasporto ad eccezione delle navi. Un viaggio durato cinque anni e iniziato nel 2014 quando aveva 26 anni. Marco Togni che ha trasformato la sua passione per il Giappone in un portale, GiappoTour, attraverso il quale propone viaggi organizzati nelle terre del Sol Levante. Manuela Vitulli, ragazza del sud che grazie al suo modo elegante di raccontare le proprie esperienze, ha scritto un libro, La mia Thailandia, ha collaborato con testate come Elle e Vanity Fair, ha partecipato a trasmissioni come Alle Falde del Kilimangiaro. Insomma, uomini e donne che sono usciti dalla ‘comfort zone’ professionale, che non hanno paura di mettersi in gioco, che hanno deciso di arricchire la loro conoscenza attraverso un’esperienza diretta e, talvolta, solitaria, per scoprire terre lontane, selvagge e sconosciute.

2020-01-11T10:37:36+01:00