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Notte dei licei classici, al ‘Pansini’ di Napoli rivive l’antichità

Il sindaco De Magistris insieme ai ragazzi

NAPOLI – “La società che viviamo oggi è estremamente complessa ed è difficile avere una visione d’insieme, il liceo classico consente ai giovani, ai suoi studenti, di capire la complessità ed avere un pensiero critico”. Sono queste le parole di Salvatore Pace, dirigente scolastico del liceo ‘Pansini’ di Napoli a margine della Notte bianca del liceo classico. Il liceo napoletano ha aperto le proprie porte ai cittadini dalle 18 accogliendoli con esibizioni teatrali, musicali, cibo ‘antico’ e, soprattutto, le voci di studenti e docenti che raccontano cosa rappresentano oggi per loro gli studi classici.

“La notte del liceo classico è un evento collettivo, che ci avvolge e ci dà l’opportunità di mostrare a tutti quanto sia importante la classicità nella nostra vita” racconta Stefano, rappresentante d’istituto, ai microfoni di diregiovani.it lo scopo della serata. In ogni aula si è svolta un’attività diversa: dal teatro alla lettura di poesie e dell’inferno di Dante fino ad esprime al massimo la creatività degli studenti con l’imbastimento di un ‘processo’ con tanto di toghe nere dove si fa un parallelismo tra i tempi antichi e la modernità.
“Il nostro è un processo impossibile- spiega Chiara, studentessa del quarto anno- da una parte abbiamo le brigate rosse ed Aldo Moro, dall’altro Cicerone e Catilinia. Cerchiamo di mostrare le analogie che abbiamo riscontrato tra gli anni di piombo antichi e nuovi”. Come ogni anno poi, gli alunni e le alunne del ‘Pansini’ propongono ai visitatori un momento culinario ‘Piatti latini’, cucinando seguendo le ricette degli antichi greci e romani.
Presenti anche le istituzioni con il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha salutato così gli alunni e le alunne del suo ex liceo: “Il liceo classico fa scoprire le radici dell’umanità, allena alla riflessione, al pensiero libero ed è tutto fuorchè superato”. La serata si concluderà in contemporanea con gli altri licei della rete con il prologo dell’Agamennone di Eschilo interpretato da una studentessa.

2020-01-18T12:41:56+01:00