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Una pietra d’inciampo all’istituto ‘Fava’ di Mascalucia

La targa posata dalla dirigente scolastica e dal sindaco del comune siciliano

CATANIA – Da ‘Una bambina e basta’ di Lia Levi al ‘Diario di Anna Frank’, dai versi di ‘C’è un paio di scarpette Rosse’ di Joyce Lussu a quelli di ‘C’erano uomini…’ di Maria Ruggi, passando per ‘Evenu shalom’, canzone ebraica contro la guerra, alle melodie di ‘Schindler’s List’ di Steven Spielberg. Brani, versi, canti ed esibizioni musicali dedicati alle vittime dell’Olocausto, che i bambini del circolo didattico ‘G. Fava’ di Mascalucia (Catania) hanno interpretato nel mese della Giornata della Memoria, per non dimenticare lo sterminio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.

“Abbiamo il compito di leggere, di studiare, di ascoltare testimonianze come quelle di Liliana Segre, una dei 776 bambini vittime dei campi di concentramento ed oggi senatrice a vita, per conoscere le atrocità avvenute durante il potere nazista”, ha esordito la dirigente scolastica, Maria Gabriella Capodicasa.

Coordinati dalla referente alla legalità Francesca Passalacqua e dai loro insegnanti, gli alunni delle IV e V classi si sono esibiti in una delle sale della scuola alla presenza della cittadinanza, della preside e delle autorità locali.

“Non c’è futuro se non si guarda al passato- hanno ricordato i comandanti delle forze dell’ordine Carmelo Zuccarello e Rosario Torrisi– perché la storia insegna a vivere e a non ripetere più gli stessi errori”.

A coronamento della manifestazione, una pietra d’inciampo è stata collocata nell’androne della scuola. Il circolo didattico è stato, infatti, selezionato con altri 199 istituti sul territorio nazionale per ricevere una targa in ottone, in ricordo delle vittime della Shoah. L’iniziativa, promossa dal ministero dell’Istruzione, è stata realizzata dalla fondazione Mite e dall’agenzia di stampa Dire-diregiovani.it.

“La scuola è il luogo ideale per la collocazione di una pietra d’inciampo- ha concluso il sindaco del comune etneo, Vincenzo Magra– simbolo di una delle più tristi pagine della storia, ricorda quello che mai più vorremmo che accada all’umanità”.

2020-02-04T14:05:58+01:00