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Roma, all’istituto ‘Russel’ un incontro su alcol, droghe e dipendenze

Questa mattina l'intervento di Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio nazionale sull'alcol e sulle dipendenze dell'Istituto Superiore di Sanità

ROMA – “L’alcol è la prima causa di morte tra i giovani americani, aumenta il rischio di cancro e, se consumato prima dei 25 anni, impatta sulle cellule neuronali diminuendo memoria e coordinamento”.

Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale sull’alcol e sulle dipendenze dell’Istituto Superiore di Sanità, torna al liceo ‘Bertrand Russell’ di Roma per parlare ai ragazzi dell’abuso di alcol e dei suoi rischi. Un incontro in cui il medico ha mostrato ai ragazzi i dati di una problema sociale dietro al quale si nascondono le fragilità delle giovani generazioni, ma anche una buona dose di cattiva informazione.

“Nelle scuole ci vorrebbe un maggior impegno per l’educazione alla salute- commentato Scafato all’agenzia di stampa Dire– per non far cadere i ragazzi in rischi che non sono in grado di percepire, dato che alla loro età la percezione del rischio è molto ridotta”.

I ragazzi delle classi terze riempiono l’aula magna e fanno domande all’esperto. Due anni fa, durante l’autogestione, una ragazza dell’istituto finì in coma etilico dopo una gara alcolica a base di vodka. Un episodio che ha segnato la comunità scolastica e che ha reso i ragazzi più sensibili a questa tematica. Uno studente chiede al professor Scafato come si può aiutare un amico ad uscire dalla dipendenza.

“Ci sono ottimi servizi sanitari e strutture pronte ad aiutarvi- risponde il medico– Ma chi beve vi sta soprattutto lanciando un messaggio di aiuto. Se avete dubbi scrivetemi, ma non lasciatevi condizionare da informazioni false. Divertitevi, la vita è un gioco. Ma non fatevi anestetizzare dalle sostanze stupefacenti. Siate voi a riempire la vostra dimensione”.

Gli studenti presenti all’incontro vengono da un percorso di formazione che ha permesso ai ragazzi di conoscere le conseguenze che l’alcol provoca sul fisico.

“Prima dei 18 anni l’alcol non si metabolizza- spiega Scafato– E quando circola all’interno dell’organismo determina azioni sul cervello”. Ma l’alcol è solo una delle tante forme di dipendenze, tra cui si contano anche droghe e videogames. Tuttavia, conclude Scafato, “solo il 25% dei ragazzi, in Italia, ha problemi con l’alcol. Questo vuol dire che gli altri sanno del rischio che corrono, e possono aiutare anche chi è in difficoltà ad uscirne”.

2020-02-18T15:11:51+01:00