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Coronavirus. Roma, preside ic ‘Valente’: “Fare rete per superare distanza”

Lettera aperta della dirigente Rosamaria Lauricella

ROMA – In questi giorni le scuole continuano a perfezionare la loro riorganizzazione didattica per far fronte alla chiusura degli edifici. E si servono spesso di una comunicazione particolare, meno formale del solito, proprio per trasmettere, almeno attraverso il linguaggio, quel calore che ora non si può condividere di persona. Ne è un chiaro esempio l’incipit della lettera aperta inviata oggi da Rosamaria Lauricella, dirigente scolastica dell’IC ‘Valente’ di Roma.

“Carissimi tutti- scrive la preside– il momento di grande emergenza che stiamo vivendo rende surreale il clima nelle scuole, che, in queste settimane, appaiono senza anima a causa della sospensione delle lezioni. Ragazzi, ci mancate! Nonostante tutte le vostre bravate e i vostri comportamenti, a volte, incontenibili… ci mancate, perché voi siete l’anima”.

Una distanza fisica forzata quindi, che spinge le scuole, come tutte le altre comunità sociali, ad ingegnarsi per restare il più possibile unite virtualmente. Perché, si sa, spesso riconosciamo il valore di qualcosa solo quando iniziamo a sentirne la mancanza.

“Ma è proprio questa situazione di distanza forzata che sta facendo emergere il bisogno di rete tra le persone- sottolinea infatti Lauricella– di riconoscersi parte di una comunità, di rafforzare il senso di appartenenza, per rendere ancora più vivi affinità e legami. È indispensabile, in un tempo dove tutto sembra allontanarci fisicamente, trovare nuovi canali di confronto professionale e di solidarietà, attraverso scambio di pareri, di informazioni e di materiali didattici… e di amicizia”.

Nei periodi di grave crisi come questo si perdono molte certezze, ma forse altrettante se ne scoprono o riscoprono. Come sottolinea Lauricella, da questa fase di spaesamento potrebbe nascere una consapevolezza nuova, un modo migliore di sfruttare le potenzialità della scuola digitale:

“In questi momenti, in cui le nostre aule si svuotano, dobbiamo, tutti insieme, riempire virtualmente gli spazi fisici delle nostre scuole, sperimentando modelli gestionali innovativi. L’utilizzo intelligente ed efficace delle tecnologie digitali e delle modalità comunicative, permette un nuovo modo di vivere la relazione didattica tra docente e studenti, tra insegnanti dello stesso istituto, tra scuola e famiglie: un autentico contributo al miglioramento della scuola come ‘comunità’, seppur virtuale, di apprendimento”.

E di nuovo nella conclusione della lettera, il tono diventa colloquiale, diretto, volto a segnare una vicinanza:

“Ringrazio, nuovamente, tutti per la collaborazione, con l’augurio che ognuno di noi possa vivere lo stare forzatamente in casa come un’opportunità per riscoprire il proprio mondo privato e tutto ciò che si può fare al chiuso delle nostre mura. Un abbraccio virtuale a tutti, con la certezza che, presto, torneremo a stringerci …e sarà più bello di prima!”. 

2020-03-13T17:43:20+01:00