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Scuola romana lancia colonna sonora della quarantena

'El virus no pasa', realizzato a distanza dai ragazzi dell'istituto superiore Lucio Lombardo Radice

ROMA – “Puoi dare una mano sul tuo bel divano, l’eroe del momento è nel suo appartamento”. Suona così il ritornello della canzone ‘El virus no pasa’, scritta e composta dai ragazzi del laboratorio musicale dell’istituto superiore Lucio Lombardo Radice, periferia est della Capitale. Una canzone che parla di isolamento e coronavirus, ma anche dei diritti di chi e’ costretto a lavorare e di sanità pubblica.

Un’idea realizzata all’interno del laboratorio musicale S.T.O.P., portato avanti da due insegnanti e da alcuni studenti dell’istituto, che in questi giorni hanno realizzato il video a distanza, ognuno dalla propria casa. Testo, musica e video sono stati realizzati da ragazze, ragazzi e insegnanti del ‘Lombardo Radice’, nel quartiere Cinecittà di Roma.

“È un onore e una responsabilità far crescere nel nostro territorio progetti come questo- dichiara Elena De Santis, assessora alla Scuola, Cultura, Sport e Politiche giovanili del Municipio VII- una factory musicale che coinvolge studenti e docenti, un esperimento inedito di scrittura collettiva e performance live, canzoni che uniscono esperienze e generazioni diverse rilanciando un messaggio di creatività, condivisione e speranza. Tutto questo mostra come la scuola può diventare la principale agenzia di cambiamento, cercare linguaggi nuovi, incontrare e stimolare le passioni di ragazze e ragazzi. La nostra Comunità Educante Diffusa vuole essere incubatore e cassa di risonanza di progetti così, nati dal basso e in grado di svilupparsi se promossi: noi ci crediamo e, per questo, li sosteniamo”.

Un lavoro fatto ‘a distanza’, ognuno dalla propria casa durante questi giorni di quarantena. Claudia Bivolaru, Chiara Ciccone, Marta De Cristofaro, Matteo Gullo, Mattia Prata e Chiara Zibellini, guidati dai docenti Federico Lama e Marco Maurizi, hanno messo insieme parole e musica ispirandosi ai giorni che tutti stiamo vivendo. Dal cinismo verso gli anziani all’inizio della diffusione del virus, all’invito a stare a casa. Dalla rincorsa al profitto a danno dei lavoratori, alla sofferenza della sanità pubblica. Tanti i temi e le riflessioni che emergono mentre chitarre e pianoforte accompagnano le parole.

“S.T.O.P. è un progetto che abbiamo creato tre anni fa- racconta Marco Maurizi, professore di filosofia- Ci siamo trovati con il collega Federico Lama, docente di matematica e musicista, e abbiamo deciso di provare a costruire qualcosa di creativo con i ragazzi”.

L’acronimo cambia di volta in volta. In partenza era ‘Students Teachers on Playing’, ora è diventato ‘Siamo tutti orientati provvisoriamente’.

“I ragazzi e le ragazze- aggiunge Maurizi- sono davvero bravi, capaci di scrivere testi che sorprendono per la lucidità di pensiero e l’energia che ci mettono”. ‘El virus no pasa’ fa da apripista, ma il gruppo di S.T.O.P. si prepara a incidere un disco. “È il nostro obiettivo- conclude Maurizi- ci stiamo lavorando”. 

2020-03-26T11:32:06+01:00