ROMA – “La canzone per me ha un grosso elemento di intimità al suo interno, un qualcosa che è legato alla casa intesa – non come struttura fisica – ma come uno spazio nascosto e in cui nascondersi, uno spazio sacro e accessibile a pochi”. È in queste poche frasi che si può riassumere la musica di Francesco Sgrò (in arte semplicemente Sgrò), cantautore lucchese al suo debutto con il singolo ‘In differita’, su tutte le piattaforme per Artist First.
Da sempre poco avvezzo alla vita sociale, Francesco, classe 1989, della casa ha fatto il centro della sua ispirazione tanto che si è guadagnato la definizione di ‘cantautore domestico’.
L’intervista
In questo periodo di l’isolamento forzato, Sgrò sta trovando la giusta forza per uscire, metaforicamente, dalla sua camera e condividere con l’altro la sua musica. Una presa di coscienza che, come ha raccontato a Diregiovani in un’intervista a distanza, fino a poco tempo fa non era così scontata: “Ho avuto una grandissima difficoltà, paura, vergogna e imbarazzo a uscire fuori. Sono contento di averlo fatto e vivo questo come una forma di crescita e di maturità”.
‘In differita’ diventa, così, l’atto primo del suo debutto e l’apice di un percorso a tratti “invadente, molto doloroso ma allo stesso tempo molto ‘figo’”.
Francesco anticipa il suo disco di prossima uscita con un brano pop malinconico che, in un’atmosfera sospesa e surreale, parla della presa di coscienza della fine di una relazione e della difficoltà di ritornare alla propria solitudine.