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Sono molto ipocondriaco.Questo lato era più nascosto con la scuola…

Da sempre sono molto ipocondriaco. Questo lato però quando andavo a scuola, facevo sport, uscivo con gli amici o comunque concentravo le mie attenzioni su qualcos’altro che non fosse il mio stato di salute era un pò più nascosto, veniva fuori soltanto in momenti tipo la domenica, quando rientravo a casa da scuola e stavo […]

Da sempre sono molto ipocondriaco. Questo lato però quando andavo a scuola, facevo sport, uscivo con gli amici o comunque concentravo le mie attenzioni su qualcos’altro che non fosse il mio stato di salute era un pò più nascosto, veniva fuori soltanto in momenti tipo la domenica, quando rientravo a casa da scuola e stavo da solo, le vacanze ed ero sempre riuscito più o meno a controllarlo e a non farmi prendere dal panico. Il pensiero c’era ma la paura non si impossessava di me. Nelle ultime due settimane di quarantena non riesco più a controllarmi. Questi pensieri mi fanno sentire soffocato. Mi sveglio e vado a dormire con questa sensazione senza riuscire ad allontanarla e a stare tranquillo. A volte mi blocco completamente e non riesco più a fare nulla se non con la sensazione di tensione alla pancia. Non riesco ad addormentarmi se non con il computer che mi distrae.  L’idea di chiudere gli occhi e aspettare il sonno mi terrorizza.
Grazie e buon pomeriggio!  

 
Anonimo
 

Caro Anonimo,
ti ringraziamo per aver condiviso queste tue difficili riflessioni.
Molte persone che hanno delle fragilità preesistenti stanno manifestando un’amplificazione delle stesse, proprio in questi giorni della quarantena.
Sicuramente l’assenza della scuola è una mancanza che ha un peso non trascurabile.
La quotidianità, gli aspetti relazionali e la struttura motivazionale messa in campo dagli obiettivi che proponeva facevano in modo di contenere le tue preoccupazioni. in assenza di questa struttura (o comunque di una drastica modificazione) è normale che le sensazioni spiacevoli possano prendere maggior spazio.
Inoltre, la paura di un danno alla propria ed altrui incolumità, condivisa da tutti, non si può trascurare.
Non è un caso che i pensieri negativi di cui ci parli prendano il sopravvento poco prima di andare a dormire, quando l’attività, seppur minima, deve arrestarsi lasciando spazio ad una maggiore sintonizzazione con se stessi e con il proprio corpo.
Inoltre, con l’addormentamento vi è la richiesta di uno stato di rilassatezza e di abbandono che forse per te è difficile da raggiungere senza difficoltà.
Prova a prenderti dei minuti tra il computer, l’attività mentale frenetica (se giochi o fai attività che ti attivano) e il letto.
Puoi prenderti una tisana, ascoltare musica o leggere un libro. Questi passaggi aiutano ad abbassare il tono di attivazione mentale per potersi successivamente addormentare.
Ci parli di Ipocondria, come se fossi certo di una tua condizione patologica . C’è una diagnosi che ti è stata fatta da specialisti o si tratta di una tua considerazione?.
In merito a quest’ultima ipotesi, perché eventualmente la definisci ipocondria e quali sono i pensieri che ti fanno mancare il fiato?
Spesso l’ansia ha ripercussioni proprio sulla percezione somatica con manifestazioni spiacevoli come tachicardia, dolori addominali, nausea, giramenti di testa, fiato corto, vertigini, sudorazione ecc ecc. Ci parli di “tensione alla pancia” che si fa sentire quando tutto si blocca, come se il corpo, nonostante sia congelato, continuasse ad urlare il suo malessere.
Se pensi possa esserti di aiuto possiamo attivare una consulenza via Skype con uno specialista, il quale potrà parlare con te in maniera più diretta di quello che ti sta accadendo.
Speriamo di averti fornito informazioni utili.
Un caro saluto!

 

2020-04-22T13:05:10+02:00