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Non riesco più a riconoscermi né a guardarmi serenamente allo specchio…

Buongiorno, avrei bisogno di un parere esterno su una vicenda che mi causa molto disagio e sofferenza. Tempo fa mi sono sottoposta a una rinoplastica dopo anni in cui lo desideravo. Il post operatorio è trascorso tra alti e bassi ma a far precipitare la situazione non proprio florida è stata una disattenzione: a un […]

Buongiorno, avrei bisogno di un parere esterno su una vicenda che mi causa molto disagio e sofferenza. Tempo fa mi sono sottoposta a una rinoplastica dopo anni in cui lo desideravo. Il post operatorio è trascorso tra alti e bassi ma a far precipitare la situazione non proprio florida è stata una disattenzione: a un anno dall’intervento ed essendo ancora primavera inoltrata mi sono esposta al sole senza protezione ed ho subito una scottatura solare intensa che purtroppo ha comportato da allora rossore a volte anche marcato e gonfiore persistente. Non riesco più a riconoscermi né a guardarmi serenamente allo specchio, non so se mi faccia più male vedermi in quel modo o il fatto di non essere riuscita a prendermi cura di me in un momento in cui avrei dovuto farlo e non so se riesco a convivere con questa colpa che ormai mi perseguita da anni e che mi viene ricordata ogni vita in cui mi specchio. Forse vista da fuori potrebbe sembrare una cosa di poco conto ma mi fa stare davvero male; il mio volto è la mia identità, ciò che non posso nascondere. Non riesco più a relazionarmi serenamente con gli altri né ad essere serena e non faccio altro che chiedermi perché non sono stata attenta e come sarebbero andate le cose se tutto fosse trascorso serenamente, ricreando le immagini nella mia mente di quei momenti con epiloghi diversi. Oltre a questo disagio continuo si aggiunge anche quello di non riuscire a parlarne con nessuno per vergogna e estremo disagio nel parlarne (avevo prenotato anche la visita da uno psicologo ma poi mi sono tirata indietro). Non so come risolvere questa situazione che nella mia mente è come un chiodo fisso che mi martella incessantemente e non avere questo peso che mi porto addosso. Grazie per l’ascolto e mi scuso nuovamente se l’argomento non sia pertinente ma ho bisogno di un parere esterno al mio problema. 

Anonima, 23 anni


Cara Anonima,
hai fatto benissimo ad utilizzare questo spazio di ascolto e grazie per il coraggio di aver condiviso il tuo vissuto. 
Ci ha colpito molto una frase da te utilizzata, il mio volto è la mia identità.
E’ una affermazione forte e quasi assolutista che però ci aiuta a capire quanto sia profondo il tuo vissuto di disagio. 
Abitare il proprio corpo non sempre è facile, sin dalla nascita segue delle linee e delle evoluzioni che non sempre riusciamo a controllare, e che non ci rispecchiamo in maniera autentica. Ci sentiamo altro, ci sentiamo che il corpo non esprima quello che davvero siamo e ci impedisce di connetterci con il mondo.
Il corpo diventa una prigione ma forse è anche il luogo in cui si trasferiscono disagi e sofferenze più profonde che andrebbero ascoltate e non solo giudicate.
La tua identità è la narrazione della tua storia, dei tuoi ricordi, dei tuoi momenti no e delle tue conquiste. Probabilmente l’identità non coincide con i ruoli determinati, anche se sicuramente i ruoli e le aspettative sociali la strutturano.
Il sé non è un guardaroba di identità da scegliere e indossare a piacimento, ma il fondamento della tua esistenza.  
Non devi nasconderti non hai nulla di sbagliato.
Forse la risposta a tutte le tue esitazioni è da trovare in quella sensazione di non sentirti mai troppo all’altezza, mai abbastanza per te e per gli altri, è quel non prenderti cura di te a 360°, a quel bisogno di nascondersi necessariamente perchè ci sono troppe vulnerabilità che non ti fanno invece dare importanza anche alle risorse e alla resilienza che c’è in ognuno di noi.
Deve essere stato faticoso fare l’intervento, aprirti una nuova immagine di te e poi rivederti in maniera nuovamente diversa. Quasi come se non fosse possibile per te la possibilità di essere in pace con te stessa. Come se ti sentissi “nessuno”. Quanta forza hai, nel trattenere dentro di te questo dolore senza condividerlo con nessuno.
Hai già parlato con il tuo chirurgo di riferimento? Magari ci sono delle soluzioni che possono lenire questi sintomi. ed esplorato insieme possibili soluzioniQuesto senso di colpa di cui parli sembra avere delle radici più profonde di questo episodio che ci hai raccontato. Forse potevi stare più attenta ma non sempre è possibile avere un controllo completo delle situazioni. questo isolamento e chiusura importante sembra quasi una punizione. 
Hai fatto un passo importante, seppure online, nel mettere in gioco le tue emozioni. Forse se pronta per aprire un dialogo con te stessa alla ricerca di un equilibrio più stabile.

Speriamo di averti fornito delle riflessioni e torna a scriverci qualora ne sentissi il bisogno.
Un caro saluto!

2020-04-24T14:07:45+02:00