hamburger menu

Catania, al liceo Galilei l’arte diventa gioco interattivo

Professore crea gioco online 'Artopoly'

CATANIA – Si chiama ‘Artopoly’ il gioco online che sta coinvolgendo in questi giorni, alcuni studenti del I anno del liceo scientifico ‘Galilei’ di Catania. Nata sul modello del classico Monopoli, l’attività ludico-educativa è stata creata da Fabio Manfrè, docente d’arte dell’istituto siciliano, in collaborazione con, Giorgio Caria, studente del III anno. Un progetto che rappresenta un momento di svago, di ripasso e di approfondimento degli studi effettuati, in un periodo in cui l’apprendimento scolastico è stato trasferito sulle piattaforme per la didattica a distanza.

“Artopoly è un modo per distrarsi dalla realtà che stiamo vivendo da due mesi a questa parte,- dice Manfrè a diregiovani.it- è una strategia per colmare il vuoto lasciato dall’assenza di contatto fisico. I docenti sono prima di tutto educatori, siamo figure di riferimento per i ragazzi e cerchiamo di esserci, trasmettendo valori positivi anche a distanza”.

“Le regole generali si basano su quelle del Monopoli- spiega il professore– ma in questo caso lo spirito del gioco non è acquistare beni e mandare in bancarotta gli avversari. L’obiettivo è riuscire ad entrare in possesso di un congruo numero di opere d’arte presenti e di tutelarle, provvedendo alla loro conservazione con la realizzazione di un museo”.

Non ci sono banconote, né contratti, ogni opera ha un valore determinato da un certo numero di crediti, indispensabili per creare la struttura ricettiva. Si gioca con un tabellone su cui sono stampate immagini di opere scultoree, architettoniche, pittoriche dell’arte classica, rientranti nel piano di studi di primo liceo. Non mancano le imprese societarie Acqua ed Elettricità, “indispensabili per la creazione di una struttura ricettiva come un museo”. In ‘Artopoly’ sono, inoltre, presenti le caselle degli imprevisti e probabilità:

“Tra le quali- aggiunge Manfrè– è stato inserito il simbolo di Klaste’s, il ‘distruttore’, un personaggio immaginario che rappresenta l’ignoranza, il degrado, l’abbandono dei beni culturali e che danneggia l’opera d’arte”.

La partita viene giocata da due classi, ciascuna composta da un massimo di 3 giocatori guidati da un game master che gestisce le regole, in uno spirito di compartecipazione e condivisione, di solidarietà ed altruismo con aiuti rivolti a chi si trova in difficoltà.

“Giochiamo ad Artopoli- commenta Giulio, uno studente- per condividere informazioni ed apprezzare il patrimonio artistico che ci viene proposto. È un modo carino per stare insieme, ripercorrendo quello che abbiamo studiato durante l’anno”.

Alla fine del gioco, il vincitore è insignito, con una pergamena dell’ordine dei Mecenati e tutti i giocatori che hanno contribuito all’impresa sono nominati cavalieri del Patrimonio.

2020-04-30T11:26:26+02:00