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Ho capito durante la quarantena di dover cambiare qualcosa in me…

Buon pomeriggio,oggi vorrei parlarvi di una cosa che ho capito durante questa quarantena.Mi sono resa conto di dover cambiare qualcosa in me, sono troppo insicura di me stessa, sono troppo pigra. Se avessi veramente avuto voglia di fare, avrei usato questa quarantena per fare più cose rispetto a un periodo normale, e invece non l’ho […]

Buon pomeriggio,
oggi vorrei parlarvi di una cosa che ho capito durante questa quarantena.
Mi sono resa conto di dover cambiare qualcosa in me, sono troppo insicura di me stessa, sono troppo pigra. Se avessi veramente avuto voglia di fare, avrei usato questa quarantena per fare più cose rispetto a un periodo normale, e invece non l’ho fatto del tutto.
Non sono capace di far fronte a tutto, non mi sento in grado di gestire la mia vita, non riesco a non distrarmi dai miei principali obbiettivi ma vorrei imparare a concentrarmi maggiormente. Ecco perché non sono mai contenta, perché non lavoro veramente su me stessa. Aveva ragione mia mamma, anche se non so se è giusto ammetterlo: Dico, dico, dico, ma poi non so dove iniziare a mettere le mani.
Devo saperlo io? O ho bisogno che qualcuno mi indirizzi?
Io credo di riuscire a farcela, penso di aver soltanto bisogno di una spinta, di capire come fare a lavorare sui vari aspetti della vita in modo sincrono.
Tutto fa parte della mia vita, invece io penso alla mia vita a compartimenti stagni…
Quando capirò questo mi si spianerà la strada, finalmente. E finalmente saprò come vivere a pieno la mia vita senza sprecare le mie potenzialità e senza poi avere rimpianti in futuro, cosa che mi fa veramente tanta paura.
Ah, un’ultima cosa: la mia insicurezza deriva molto anche dal fatto che io sono convinta che l’unico modo per uscirne sia parlarne con uno psicologo, quindi magari inconsciamente so di poterci riuscire da sola ma non mi azzardo a muovermi. Vorrei invece trovare il coraggio e la forza di rimboccarmi le maniche, smettere di vivere passivamente e assumermi le mie responsabilità.
In questo stato mi sento solo una fallita, e mi sento una fallita da troppo tempo…

Anonima


Cara Chiara,
le tue riflessioni sono molto profonde e non facili probabilmente per te da mettere in ordine.
Immaginiamo che coesistano  tante emozioni contrastanti in questo periodo di quarantena. Ci hai raccontato dei cambiamenti derivati dalla condizione globale attuale, ma anche situazioni familiari  difficili da gestire.

Quello che tu chiami pigrizia forse è uno stato d’animo diverso che sta bloccando la tua voglia di lanciarti verso aree creative e nuove esperienze auto-conoscitive.
Nonostante i tuoi pensieri siano così fertili e luminosi pensiamo che non sia semplice attivarsi in un momento storico dove l’incertezza regna sovrana e dove l’allontanamento di tuo padre ha probabilmente lasciato un vuoto o comunque una situazione familiare non semplice.

L’attivazione che tu immagini è molto ambiziosa e forse troppo carica di aspettative: abbiamo la sensazione che tu stia cercando di dimostrare a te e  agli altri il tuo valore attendendo una completa ed improvvisa svolta nel tuo percorso di crescita individuale.
Ovviamente hai tutte le possibilità di intraprendere una crescita soddisfacente ma crediamo che tanta esigenza nei tuoi confronti possa portare ad una sensazione di frustrazione traducibile nella frase: “dico dico ma poi non faccio”.
La consapevolezza di se stessi è il primo passo in avanti e su questo ci sembra che tu stia maturando un’idea chiara dei tuoi  bisogni.
Anche se non sembra un movimento reale, dare luce ai propri desideri è il primo tratto verso la crescita di cui parliamo.
Inoltre, la consapevolezza di aver bisogno di essere sostenuta, in questa prima fase, ci fa comprendere quanto sia importante per te affrontare un percorso personale.
Rispetto a questo, crediamo sia utile pensare alla psicoterapia non come un delegare allo psicologo la risoluzione delle personali criticità ma come un viaggio in affiancamento di una persona in grado di illuminare la strada: saresti sempre tu a fare le tue considerazioni ed a prendere le tue decisioni con l’unica differenza che ci sarebbe qualcuno in grado di mettere  ordine a questo iniziale caos.
La tua non è mancanza di coraggio ma fisiologico timore di affrontare qualcosa di nuovo che potrebbe esporre a sofferenza iniziale.
Pensiamo davvero che tu sia pronta per il tuo viaggio, hai solo bisogno di trovare il punto di partenza ed il compagno giusto.
Speriamo di averti fornito spunti di riflessione utili. 
Un caro saluto!

 

2020-05-06T08:49:46+02:00