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Roma, preside Ic Regina Elena: “Bene tornare a settembre ma tanto lavoro”

La dirigente scolastica Rossella Sonnino spiega come si sta organizzando l'istituto

ROMA – Gli studenti dopo aver sperimentato la scuola a distanza si ritroveranno a settembre a fare i conti con la distanza a scuola. Ingressi scaglionati, mascherine, guanti e gel, professori con le visiere e compagni di banco lontani un metro e mezzo; la scuola dovrà cambiare.

“Ancora una volta vengono attribuite della responsabilità enormi ai presidi- dichiara Rossella Sonnino, dirigente scolastica dell’Ic ‘Regina Elena’ di Roma– ci aspettavamo delle indicazioni più chiare. Detto questo siamo abituati a rimboccarci le maniche e quindi ce le rimboccheremo anche in questa circostanza. Premesso che siamo tutti convinti dell’importanza di far tornare i bambini a scuola, che la parentesi della Dad fosse necessaria e sono convinta che abbia aiutato veramente a fare in modo che in Italia vi fossero meno contagi”.

Adesso però bisogna ripartire ma come?

“Abbiamo istituito un comitato tecnico interno alla scuola composto dai genitori del consiglio d’Istituto, medici, architetti, ingegneri e da alcuni docenti che si sono formati seguendo dei corsi di formazione sulla sicurezza e sulle nuove norme da seguire, dall’uso dei dispositivi di protezione individuale al distanziamento sociale. Allo stato attuale- ha continuato la dirigente- stiamo mappando le nostre tre scuole per organizzare gli spazi prevedendo la distanza di sicurezza fra un banco e l’altro, sulla primaria non ci dovrebbero essere problemi viste le dimensioni dell’edificio, sulla scuola dell’infanzia abbiamo qualche problema in più, mentre per le medie gli spazi non sono adeguati. Per questo stiamo pensando a soluzioni alternative come può essere lo smantellamento dei laboratori per far posto ai ragazzi. L’altra soluzione potrebbe essere quello delle ‘classi aperte’ trasformando ogni aula in un laboratorio in modo che i ragazzi possano parteciparvi a rotazione aggiungendo delle aule in più; però è un progetto in itinere”.

“L’altra questione- aggiunge Rossella Sonnino- riguarda gli accordi con gli enti locali del territorio per trovare degli spazi per fare ‘lezione all’aperto’, gli studenti potrebbero seguire una lezione di storia dell’arte al museo o di italiano in una biblioteca. Però è un’impresa complessa è difficile. Per la ricreazione siamo fortunati visto che ogni nostro plesso è dotato di un cortile interno che possiamo dividere in spazi diversi permettendo ai ragazzi, a turno, di fare una pausa all’aperto. Ma ci sono alcune criticità che restano, penso alla turnazione per il bagno o più semplicemente all’ingresso a scuola dove dobbiamo organizzare gli ingressi scaglionati, ogni 15 minuti come indicato nel decreto, per 20 classi”.

“L’augurio nostro– conclude– è di rientrare con una situazione normalizzata, anche se siamo già pronti, non solo con le sanificazioni degli edifici, ma anche con le colonnine per dispensare il gel disinfettante, le mascherine per gli studenti, fatta eccezione per i più piccoli, e in più, per i docenti, abbiamo acquistato delle visiere”.

2020-06-03T15:19:44+02:00