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Giornata mondiale degli oceani: il WWF lancia GenerAzioneMare

Da oggi in Italia e per tutta l'estate

Istituita nel 1992 e riconosciuta dalle Nazioni Unite nel 2008, si festeggia oggi la Giornata Mondiale degli Oceani. Per l’occasione, il WWF ha dato il via a GenerAzioneMare: al suo terzo anno, questa campagna ha costruito una vera e propria community con volontari, cittadini, scienziati, pescatori, aziende, tutti uniti per difendere il patrimonio Blu del Mediterraneo.

Nel ricco palinsesto estivo sono previste attivita’ sul campo, come liberazioni di tartarughe e sorveglianza dei nidi. La ricerca sui cetacei avverra’ attraverso il monitoraggio delle specie e sulle minacce che affrontano come pesca, traffico nautico, rumore antropico e plastica all’interno del santuario Pelagos anche grazie all’iniziativa VELE DEL PANDA in collaborazione con WWF Travel.

In cantiere anche incontri con i pescatori, tagging su squali e tartarughe per identificare i loro spostamenti e il comportamento, pulizia di spiagge e coste anche in versione adatta alla sicurezza sanitaria con i SELF PLASTIC FREE TOUR; e poi mappatura delle reti fantasma sui fondali, con la community WWF SUB.

Inoltre, prosegue l’attivazione digitale nata durante il lockdown – ECOTIPS sulla pagina WWF per scoprire/conoscere/imparare mare , si potranno scoprire i segreti di balene e delfini con gli APERIPELAGOS (primo appuntamento stasera alle 17 e poi alle 19) , incontri virtuali con esperti Facebook di WWF, imparare a riconoscere e segnalare la presenza di specie marine (tartarughe, cetacei, fratino, o le specie ‘fantasma’ dei fondali), e infine, i consigli per menu’ sostenibili di pesce.

BLUE RECOVERY PLAN

In un Mediterraneo devastato dalla pandemia COVID-19 e che si avvia faticosamente ad una stagione turistica poco promettente, il WWF lancia un appello ai 22 paesi e territori costieri: la proposta e’ quella di lavorare insieme su un “BLUE RECOVERY PLAN” (Un Piano per la Ripresa) per la regione. Quelle del mare sono le risorse naturali e socio economiche condivise piu’ importanti su cui i governi dovrebbero concentrarsi per garantire un futuro di prosperita’ e stabilita’ ai propri cittadini. Il WWF ha stimato che l’economia legata agli OCEANI nel Mediterraneo puo’ generare un valore annuo di circa 400 milioni di euro, l’equivalente di oltre la meta’ del Fondo per la Ripresa proposto dall’UE. Ma questa ‘economia blu’ puo’ mettersi in moto solo se un’efficace protezione del mare e uno sviluppo economico sostenibile diventano la norma.

L’iniziativa del WWF ‘A Blue Recovery for the Mediterranean – Il Piano per La Ripresa Blu del Mediterraneo” parte da dati che mostrano un peggioramento delle prospettive ecologiche ed economiche del Mediterraneo nel 2020 [1] e indica una serie di priorita’ e raccomandazioni per garantire ecosistemi marini sani, piu’ posti di lavoro e migliori condizioni di vita entro il 2030. Prima di tutto dobbiamo lasciare che il mare ‘riprenda fiato’ e recuperi uno status naturale. Al momento appena l’1,27% del Mediterraneo e’ effettivamente protetto mentre i maggiori scienziati del mondo concordano sul fatto che almeno il 30% del mare dovrebbe essere tutelato. Le aree protette marine gestite in modo efficace sono fondamentali per ricostruire gli stock ittici, sostenere attivita’ di pesca e turismo sostenibili e mitigare gli effetti del cambiamento climatico. In secondo luogo, dobbiamo ripensare il nostro sistema economico. Le analisi economiche del WWF 2020 mostrano che tutti i sette principali settori marittimi – dal trasporto marittimo all’acquacoltura, dalla nautica da diporto alla pesca ricreativa e su piccola scala – si basano o competono su aree marine chiave, lasciandole in uno stato di grave esaurimento. Il declino di queste risorse naturali comporterebbe inevitabilmente il declino della maggior parte dei settori economici della regione e delle molte comunita’ che dipendono da essi.

2020-06-08T11:47:59+02:00