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PlayStation 5, Little Devil Inside accusato di razzismo

Il gioco subirà delle modifiche

Maschere tribali, dreadlocks, carnagione scura e labbra sporgenti. È polemica per alcuni personaggi di ‘Little Devil Inside’, uno dei titoli annunciati nel corso della presentazione di Sony PlayStation 5 dello scorso 11 giugno, accusato di stereotipare la cultura africana.

“Gli stereotipi razziali di ogni tipo non erano assolutamente intesi, non eravamo al corrente delle connotazioni stereotipate e vogliamo scusarci con chiunque si sia sentito offeso dal design dei personaggi”, scrive su Facebook lo sviluppatore del gioco, Neostream Interactive, spiegando che l’intenzione “era quella di creare personaggi protettori/ guardiani di una particolare regione mistica nel mondo di ‘Little Devil Inside’”. La società sottolinea che il design “non era riferito ad alcuna tribù reale africana e/o afro-americana”.

Per non alimentare ulteriormente la polemica, Neostream Interactive farà quindi alcune modifiche ai personaggi in questione, come togliere i dreadlocks e schiarire il colore della pelle.
Quello di ‘Little Devil Inside’ è solo l’ultimo di una serie di casi legati alle proteste contro il razzismo delle ultime settimane.

L’episodio più rappresentativo è stato la rimozione temporanea dal catalogo di Hbo Max del film ‘Via col vento’, accusato di raffigurare pregiudizi etnici e razziali. La pellicola sarà nuovamente disponibile sulla piattaforma streaming con l’introduzione della studiosa afroamericana Jacqueline Stewart, che ne contestualizzerà il periodo storico.

2020-06-15T11:18:42+02:00