ROMA – Avrebbe accettato di falsificare e alterare alcuni referti medici per ricevere un risarcimento di 12mila euro dalle assicurazioni. Enrico Nigiotti è tra le 72 persone indagate nell’ambito dell’operazione ‘Triade sicura’, un’indagine che ha portato a 10 arresti per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al “fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona”.
Sui social, però, Nigiotti spiega: “Confido di poter chiarire il prima possibile la mia posizione ma, al momento, devo ancora ricostruire i fatti e recuperare i documenti relativi al risarcimento del danno derivante da quel sinistro”.
A portare avanti un modus operandi ben radicato un gruppo di 18 professionisti tra medici, avvocati e un esperto informatico che si occupava di falsificare i documenti di una serie di incidenti stradali. Proprio in uno di questi il cantautore, che abbiamo visto in gara nell’ultima edizione del Festival di Sanremo, è stato coinvolto lo scorso anno.
L’ex concorrente di Amici di Maria De Filippi ovviamente si dice all’oscuro dei fatti: “Ho piena fiducia nella magistratura e valuterò con il mio avvocato le iniziative da intraprendere a tutela della mia persona. Al momento posso solo dichiarare la mia estraneità a qualsiasi fatto di natura illecita, avendo sempre agito nel pieno rispetto della legge”.
Nigiotti, originario di Livorno, non è al momento sottoposto a nessuna misura cautelare. L’indagine è stata portata avanti dalla Compagnia Carabinieri Nucleo Operativo e Radiomobile della città toscana.
Sono 35 i sinistri stradali per i quali l’associazione avrebbe chiesto ed ottenuto da importanti gruppi assicurativi risarcimenti di danni fisici, biologici ed esistenziali sovrastimati, per un valore complessivo di circa 650mila euro. Sono in corso accertamenti per ulteriori 6 sinistri in fase di liquidazione.