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Scuola, ministra Azzolina: “Dal 14 settembre tutti in classe”

Sì a lezioni in biblioteche e teatri

ROMA – “Le linee guida che oggi presentiamo sono condivise con tutto il mondo della scuola, le forze sociali, i genitori, gli studenti, le scuole paritarie e gli enti locali. Sono immediatamente operative. Ci sono le soluzioni e anche le risorse per realizzarle. Ci sarà un miliardo in più da stanziare, una cifra alta se pensiamo che da gennaio ne abbiamo stanziati 4,6 miliardi. La scuola non aveva mai visto questi soldi perché sempre sottoposta a tagli che l’hanno ridotta nella situazione che conosciamo. Non è stato facile stanziare un altro miliardo ma è un altro segnale che il mondo della scuola è al centro dei nostri pensieri, perché la amiamo e la scuola è il nostro futuro”. Così la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in conferenza stampa insieme al presidente del consiglio Giuseppe Conte dopo l’approvazione in conferenza Stato-Regioni delle linee guida per il rientro a scuola a settembre.  “Il 17 giugno abbiamo riaperto grazie agli esami di Stato. Io sono stata a Bergamo e rivedere le scuole aperte è stata un’emozione enorme, soprattutto in Lombardia- ha aggiunto la ministra- Abbiamo riportato 500mila studenti a scuola e ho visto l’emozione di studenti e docenti. Non è stato facile, ci avevano detto che gli esami di Stato in presenza non si potevano fare, ma gli abbiamo fatti. Adesso però dobbiamo fare un passo in più, riportare tutti in classe a settembre, tutti in sicurezza. E lo faremo già dal primo settembre riportando gli studenti che hanno avuto qualche difficoltà negli apprendimenti e anche quelli che vogliono potenziare i loro apprendimenti. Poi, dal 14 settembre, la scuola riaprirà ufficialmente per tutti”.

CREATO SOFTWARE PER MONITORARE GLI SPAZI

“Le scuole a settembre saranno innanzitutto pulite. Abbiamo investito milioni di euro per comprare prodotti igienizzanti. È evidente che, sulla base delle indicazioni del Cts, dobbiamo mantenere quel metro di distanziamento ed evitare assembramenti, e lo faremo grazie agli ingressi scaglionati. Faremo formazione per tutto il personale scolastico, con webinar e strumenti di comunicazione in un’ottica di comportamenti responsabili”. “La scuola ha bisogno di spazi, e per questo abbiamo creato un software che ci indica i metri quadri degli ambienti scolastici, delle palestre e degli auditorium. Oggi siamo al 76% di dati che gli enti locali ci hanno fornito. Ora sappiamo tutti i metri a disposizione, classe per classe. Il software va nella direzione della digitalizzazione del ministero dell’Istruzione, stiamo digitalizzando il più possibile- ha aggiunto Azzolina- Ad oggi dovremmo portare circa il 15% degli studenti fuori dagli edifici scolastici e lo faremo lavorando sull’edilizia scolastica. Se non dovessero bastare questi interventi, abbiamo ripreso i 3mila edifici scolastici che erano stati dismessi a causa del ridimensionamento scolastico fatto negli anni. Anche quelli sono spazi che possiamo recuperare, ma non basta. La scuola a settembre deve riaprire in un’ottica diversa, che sia più nuova e inclusiva. Portiamo i nostri studenti nei teatri, negli archivi, nelle biblioteche, facciamo in modo che respirino la cultura di cui hanno bisogno”.

NO A DOPPI TURNI E SDOPPIAMENTI

“Flessibilità di orari non significa doppi turni né sdoppiamenti di classi, questo non è stato mai detto”.  La ministra ha poi aggiunto che le “classi pollaio non permettono di valorizzare i talenti di ciascuno. Studenti e studentesse vanno coltivati, altrimenti si crea dispersione scolastica, e perdiamo gli studenti per strada. Il numero degli studenti per classe deve diminuire, sarà una battaglia di questo governo, già a partire da settembre”.

CIRCA 100 EURO IN PIÙ A DOCENTI, RICONOSCIMENTO MINIMO

“Abbiamo bisogno di più personale, docente e non docente. Con i soldi che stiamo stanziando possiamo assumere fino a 50mila persone tra docenti e personale Ata, a tempo determinato. Poi, questa estate, assumeremo a tempo indeterminato, sulla base dei pensionamenti, sia personale docente che non docente. In aggiunta abbiamo fatto un enorme investimento sui concorsi, e a luglio, inoltre, gli stipendi del personale docente cresceranno grazie alla riforma del Cuneo fiscale: avremmo tra gli 80 e i 100 euro in più. È un riconoscimento che meritano perché gli stipendi del personale docente italiano sono tra i più bassi d’Europa, e questo è il minimo che gli si può dare in un’ottica di crescita”. La ministra ha poi aggiunto che la scuola non può essere la stessa di 50 anni fa, “abbiamo bisogno di strumenti di apprendimento nuovi, scuole innovative da cui possa nascere una didattica nuova e orari di lavoro più flessibili. Una didattica più moderna che gli studenti e le studentesse di oggi chiedono, e hanno ragione. Investiamo in ambienti di apprendimento e formazione del personale”.

SOLUZIONI DA ADATTARE PER OGNI REALTÀ

“Abbiamo fornito una cassetta degli attrezzi per rispondere alle singole realtà, perché abbiamo circa 40mila edifici scolastici e più di 8mila autonomie”. La ministra ha poi aggiunto che “i bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria sono quelli che hanno sofferto di più durante il lockdown, così come i ragazzi e le ragazze disabili. A loro, a settembre, la scuola dovrà dare la risposta più forte. E la darà”. Infine, Azzolina ha annunciato che dal primo di luglio inizierà a visitare le scuole di ogni Regione per monitorare e aiutare gli istituti insieme agli enti locali, e fare in modo che la scuola a settembre possa partire senza problemi.

VORREI CLASSI COLORATE, CON MENO ALUNNI

“Vorrei una scuola colorata, in cui lo studente deve essere felice di entrare e triste di uscire. Vorrei una scuola che sia punto di riferimento di un quartiere e di una città, presidio di legalità per lo Stato. Una scuola che, se non sei ricco di nascita, ti permette di elevarti e raggiungere i più alti livelli di istruzione. Un vero ascensore sociale in salita. Questo è quello che la scuola in Italia deve ricominciare a fare”.  “La scuola che immagino dovrebbe avere meno alunni per classe, più docenti e specializzati. Ad esempio, nella scuola primaria vorrei che ci fosse un docente laureato in inglese a fare inglese. Più insegnanti preparati avremo, più il futuro dell’Italia sarà raggiante. Anche il personale Ata deve avere una seria formazione, anche per poter usare al meglio i fondi Pon- ha aggiunto la ministra- Sogno menti critiche, non vogliamo burattini ma persone che pensino con la loro testa e imparino il più possibile”.

2020-06-26T19:14:52+02:00