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VIDEO | Milano, studenti del liceo Manzoni in prima linea contro le mafie

Con Libera e Casa Chiaravalle stanno riqualificando bene confiscato

MILANO – Chiaravalle, Parco Agricolo a Sud di Milano. Qui si trova il bene confiscato più grande della Lombardia, ‘Casa Chiaravalle’. Più di mille metri quadri di strutture, 7 ettari di terreno agricolo e 2 ettari di giardino: un enorme podere di proprietà del gruppo criminale dei Molluso che, dal 2018, grazie al consorzio Passepartout che lo gestisce, è diventato una residenza collettiva per famiglie in stato di bisogno. Attualmente sono dieci i nuclei familiari alloggiati qui in attesa dell’assegnazione della casa popolare da parte del comune di Milano, per un totale di 49 residenti tra adulti e bambini.

“Chiaravalle è un luogo aperto alla cittadinanza e alle progettualità- spiega il presidente di Passepartout Marco Lampugnani- perciò ospitiamo iniziative come quella di Libera. Crediamo che qui i valori dell’antimafia, della solidarietà e dell’accoglienza possano essere agiti a 360 gradi”.

Anche quest’anno, nonostante l’emergenza sanitaria, i giovani e le giovani dell’associazione antimafia ‘Libera’, infatti, sono tornati a Chiaravalle in occasione dei campi estivi di ‘Estate Liberi’, per dare una mano con lavori di riqualificazione e piantumazione:

“Lo scopo del campo- dicono gli organizzatori– è quello di raccontare e mostrare come la valorizzazione dei beni confiscati, l’integrazione e la tutela dei diritti siano una ricchezza culturale ed economica per tutta la società”.

Oggi a Casa Chiaravalle sono presenti i volontari e le volontarie che hanno costituito un presidio scolastico di Libera nel loro liceo, il ‘Manzoni’ di Milano. Una quindicina di studenti e studentesse con la voglia di “capire cosa accade intorno a noi e comprendere meglio un fenomeno spesso ambiguo come quello della mafia”, raccontano Giacomo, Carolina, Gaia e Michela. Da ieri, quando hanno cominciato il campo, ogni mattina partono da Milano in carovana di biciclette per arrivare a Chiaravalle, periferia sud a un passo dal confine col comune di San Donato Milanese. Tre giornate alla settimana di attività pratiche e formative in collaborazione con realtà del no profit milanese. Non solo a Casa Chiaravalle ma anche in viale Toscana con Pane Quotidiano, a Niguarda con Terre Des Hommes, a Quarto Oggiaro con Fondazione Archè e nel parco dedicato alla testimone di giustizia Lea Garofalo con Giardini in Transito.

“Abbiamo deciso di rimodulare la proposta dei nostri campi riunendoci intorno a un documento, ‘Una mano a Milano’, scritto con una ventina di associazioni- spiega Gianmarco Crescentini di Libera Milano- con loro condividiamo gli stessi obiettivi, ovvero la lotta alle mafie e alle diseguaglianze e l’affermazione dei diritti in questo periodo di emergenza sanitaria e sociale”.

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