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Penso costantemente che un giorno morirò e che non ha senso fare nulla…

Mi sono presa del tempo perché per me è molto difficile raccogliere tutte queste informazioni che mi provocano un dolore straziante da tempo e metterle in un messaggio. Da anni non mi da pace il fatto che un giorno arriverà la fine di questo mio percorso. Ho continuamente in testa quel momento da qualche mese. […]

Mi sono presa del tempo perché per me è molto difficile raccogliere tutte queste informazioni che mi provocano un dolore straziante da tempo e metterle in un messaggio. Da anni non mi da pace il fatto che un giorno arriverà la fine di questo mio percorso. Ho continuamente in testa quel momento da qualche mese. Prima ogni tanto, anche dal nulla, avevo attacchi di panico a riguardo; adesso è un pensiero costante. Non ricordo negli ultimi mesi di non averci pensato anche per solo un’ora. Ed è un dolore straziante ed ingiustificabile. In qualsiasi cosa che faccio penso “ma perché lo sto facendo” perchè ho continuamente il pensiero fisso su altro. Sono arrivata dal fare tante attività a non farne più nessuna. Mi manca anche la voglia perché sto completamente giù. Da tempo questa cosa si è allargata, forse perché penso troppo e vado oltre le cose. L’unica persona alla quale sono davvero legata al 100% è mia madre e mi fa malissimo sia la sua presenza sia la sua mancanza. Quando non c’è ho un ansia continua, che possa prendere il covid o che le possa succedere qualsiasi altra cosa. Quando invece è con me non riesco a non pensare al fatto che un giorno dovrò vederla andare via. E mi metto a fissarla per ore e mi sento malissimo, con questo pensiero fisso, e con un nodo fortissimo in gola. Questo ormai mi succede con tutte le persone. Non so a scuola come farò… Gli altri anni era abbastanza ok, a volte in classe stavo male ma non si notava da fuori. Adesso credo che starò male costantemente. Apparte che starò sempre con il pensiero a mia madre, anche quelle poche volte che esco continuo a pensare che appena arrivo a casa devo andare da lei ad abbracciarla. Un altra cosa che mi da fastidio è che ogni persona che vedo penso “ah, guarda questa persona, un giorno non ci sarà più. ” se magari la vedo sorridere o stare male o fare qualsiasi altra cosa mi viene da chiedermi che senso ha farlo se un giorno sarà polvere. E questo ragionamento sono certa che lo farò anche con i miei compagni. In più molte volte sto male quando in classe si parla di storia, quindi di persone che hanno lasciato un impronta nella storia ma che sono morte, o in scienze quando si parla di teorie sul futuro, quando non ci sarò. Recentemente c’è stato un caso di covid vicino a casa mia e mi mette un pò di paura. Forse ho bisogno di una cura, ma non ho ne i soldi ne il coraggio necessario per farla. Non pretendo di stare meglio dopo questa conversazione, voglio solo qualcuno che possa capirmi e ascoltarmi perché questa cosa sento che indirettamente mi sta uccidendo.

Anonima


Cara Anonima,
le tue parole ci hanno molto colpito, e ti ringraziamo per esserti fidata e affidata scrivendoci cose di te così importanti e profonde. Leggendoti ci è arrivata parte della tua sofferenza e comprendiamo quanto possa essere difficile per te avere questo pensiero costante e doloroso legato alla morte. 
Scrivi di essere una ragazza che pensa molto e va oltre le cose ed a volte proprio una grande sensibilità e profondità portano a sentire maggiormente le emozioni, quelle dolorose ma anche quelle belle e vitali.
Ci sembra di capire che già da un po’ di tempo avvertivi un malessere che ti ha anche portato ad avere degli attacchi di panico,  probabilmente con la pandemia e la quarantena tutto ciò è aumentato facendoti sentire peggio.
L’emergenza dovuta al Covid ha ampliato alcune paure e sintomi, ognuno ha reagito secondo le proprie risorse, personalità e sensibilità, per alcune persone quei mesi hanno significato un aumento di ansia, sintomi e disagio che vengono avvertiti tuttora. 
Ti scriviamo ciò per farti capire che come sta capitando a molti, la situazione di emergenza ti ha fatto forse sentire maggiormente precaria ed esposta ai rischi della vita.  Siamo stati tutti esposti ad un rischio globale, improvviso e nuovo che ha scardinato le nostre convinzioni e certezze ed è naturale aver provato o provare paura per sé o per le persone che amiamo in questo periodo così confuso.
Forse potresti innanzitutto accettare queste fragilità che stanno emergendo, a volte si sprecano energie per nascondere delle emozioni che fanno paura, e invece accoglierle e dargli uno spazietto potrebbe aiutare a gestirle. 
Non puoi quindi pretendere di non aver paura o di non pensare mai alla morte; devi sapere che durante l’adolescenza è naturale sentirsi a volte come sulle montagne russe delle emozioni e poi è proprio l’età dei pensieri profondi e delle domande esistenziali. Certo pensare costantemente alla fine di tutto, come scrivi, è molto doloroso e ti sottrae tempo e voglia di impegnarti in cose belle, e su questo forse potresti iniziare a riflettere: perché c’è questo pensiero costante che ti prende così tanto spazio da toglierti la vitalità?
Sai man mano che si diventa grandi può far paura scoprire che la vita non è come la si immagina da bambini, ma è complessa e dolorosa, ma solo accettando questa componente di dolore si può accogliere tutta la parte vitale e sorprendente.
Ci sembra di capire che prima di questo brutto periodo facevi molte attività che probabilmente ti donavano leggerezza e benessere, si tratta quindi di ritornare pian piano a lasciare un po’ di spazio anche alla gioia e alla scoperta che fanno parte della tua età. 
Sei stata molto coraggiosa a chiederci aiuto, potresti pensare di continuare su questa strada. Potresti valutare se iniziare un percorso con uno psicologo privatamente o presso un consultorio se presente nella tua zona. 
Quando ci sembra di essere bloccati in un punto che fa soffrire, l’aiuto di uno psicologo può essere importante per sbloccare alcune dinamiche e sentirsi meglio.
Se vuoi puoi dirci cosa ne pensi,
Un caro saluto!

2020-11-02T16:39:43+01:00