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Parabiago, preside Ic Viale Legnano: “Medico a scuola sarebbe utilissimo”

Monica Fugaro: "Nostra mensa in oratorio e abbiamo spazi per aumentare iscritti"

10 Settembre 2020

MILANO – “Un medico in ogni scuola? Sarebbe molto utile, ma proprio nella normalità, un po’ come in Inghilterra. Pensi che nei plessi della primaria, che non sono esattamente nuovissimi, abbiamo ancora l’infermeria”.

È l’opinione espressa da Monica Fugaro, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo ‘viale Legnano’ di Parabiago, rispondendo a una domanda della Dire. La preside prosegue:

“Come da disposizioni, abbiamo allestito un’aula per chi manifesti sintomi simil-covid ma certo noi non abbiamo le competenze per effettuare una diagnosi. Comunque, nel complesso, direi che siamo pronti per iniziare il 14 settembre. Abbiamo investito molto per tutelare in primis la salute di tutti”.

Percorsi obbligati, dispositivi di sicurezza, termoscanner, ingressi scaglionati e turni in mensa. E anche due video sui comportamenti da adottare in caso di contagio e le buone regole da osservare pensati per la comunità scolastica dall’animatrice digitale e referente per il cyberbullismo d’istituto Laura Zava.

Questi i segni evidenti e tangibili di una scuola “trasformata, all’infanzia abbiamo organizzato sottogruppi di 10 bimbi nello stesso ambiente- continua Fugaro– in generale, abbiamo applicato il cosiddetto metodo delle bolle, come suggerito dal ministero, così da evitare incontri tra classi e permetterci la totale tracciabilità dei contatti. Peraltro, così facendo, in caso di contagio in una classe potremmo chiudere solamente una e dare a tutti, ovviamente, la possibilità di continuare a frequentare da remoto. La Dad sarà utilizzata come forma integrativa e abbiamo eliminato, per il momento, i progetti trasversali”.

C’è la consapevolezza che il cambiamento della vita scolastica passa anche per i piccoli gesti e i piccoli oggetti del quotidiano, come ad esempio i giochi per l’infanzia:

“Abbiamo prestabilito i giochi da assegnare a ogni gruppo dell’infanzia, giochi che saranno quotidianamente sanificati e che non possono più, purtroppo, essere portati dai bimbi stessi; inoltre, stiamo pensando di allestire un gazebo esterno con giochi a norma che potrebbe essere pronto per la prossima primavera”. Tuttavia, con “poche misure correttive”, la didattica ripartirà a regime quasi pieno “e speriamo arrivi presto tutto il personale mancante. Questo è il punto interrogativo più importante da noi, per il resto siamo molto fortunati. Rispetto ad altri istituti, noi non abbiamo dovuto fare i conti né con un problema di carenza di spazi né con grossi classi-pollaio”. Anzi, “avendo edifici nuovi, nessun alunno resterà a casa e stiamo persino valutando di estendere il numero dei nostri iscritti, dai 920 attuali, proprio per andare incontro alle difficoltà di altri istituti. Nella sede della primaria che si trova lungo il Sempione (strada statale, ndr), ad esempio, stiamo accogliendo studenti dei paesi circostanti. Famiglie di Dairago, Canegrate, Arluno, San Vittore, Nerviano stanno iscrivendo i figli da noi”.

Qualche banco monoposto arriverà anche a Parabiago, ma

“pochi: ne abbiamo fatto richiesta per allestire due aule di piccole dimensioni che sono pensate come ambienti per i ragazzi più grandi in cui impostare attività sperimentali diverse dalla didattica tradizionale”.

C’è poi il nodo mensa. I locali dove gli alunni mangiavano l’anno scorso sono stati convertiti ad uso d’aula

“ricavandone tre, quindi, grazie a un accordo con l’oratorio vicino a noi, ne useremo il refettorio, che sta a 200 metri dal plesso della primaria del centro di Parabiago, dilatando il tempo dedicato al pranzo per via dell’avvicendarsi di turni da 30-40 minuti; con distanziamento e sanificazione– assicura la dirigente- il tutto concordato con la ditta a cui il comune ha affidato il servizio”. “È vero, è una scuola diversa, ma si può fare”, conclude fiduciosa la preside.

2020-09-10T18:06:25+02:00