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Università, a Milano il lento rientro tra online, offline e mascherine

Le voci degli studenti

MILANO – Le rastrelliere delle biciclette appaiono ancora perlopiù vuote in questa lenta fase di transizione verso il ripopolamento degli atenei da parte degli universitari e delle universitarie di Milano. Un po’ alla volta, per turni e in modalità mista, qualche giorno a settimana o solo per accedere alle biblioteche. C’è anche chi ha ripreso a indossare il camice da laboratorio. L’obbligo di mascherina è già normalità. Alla Statale e alla Cattolica un occhio di riguardo è stato rivolto alle matricole che possono materialmente prendere posto in aula al pari dei corsisti dell’ultimo anno. Al Politecnico di piazza Leonardo, in Bocconi e allo IULM, invece, stando a quanto raccontano studenti e studentesse, le lezioni stanno riprendendo in questi giorni con molte ore in presenza per tutti gli anni di corso.

“Dopo avere frequentato la quinta liceo a distanza, sono molto felice di venire in università, anche perché mi aspettavo di iniziare online” commenta uno studente al primo anno di filosofia della Statale. Tre giorni in via Festa del Perdono e due da casa sua, a Varese. Gli fa eco una compagna del terzo anno che invece deve rimandare il suo ritorno sui banchi: “La conferma l’abbiamo avuta ad agosto. Purtroppo i corsi che frequenterò questo semestre sono in piattaforma. Però posso andare in biblioteca, mi basta prenotare”.

L’ateneo diretto da Elio Franzini, infatti, ha implementato la preesistente app per le lezioni con una funzionalità utile a riservarsi una postazione di studio: “Di questo siamo felici- dicono in coro Alice e Chiara, terzo anno di scienze politiche- è l’unico modo che abbiamo per tornare a vivere un po’ di più da vicino la facoltà dato che le nostre lezioni saranno online per almeno tutto il primo trimestre. Siamo solo in attesa che i professori attivino i siti didattici e comunichino i codici di accesso alle piattaforme, conosciamo matricole un po’ disorientate” aggiungono le due studentesse.

Le misure di sicurezza applicate, dalle mascherine ai termoscanner, stanno piano piano entrando a far parte della routine quotidiana, come spiega un amico di Alice, al terzo anno di chimica e tecnologie farmaceutiche. Per lui tornare in laboratorio è stato importante, ma non mancano le novità: “2/3 dei crediti di laboratorio li facciamo a distanza, con lezioni di teoria, simulazioni virtuali di esperimenti per generare dati e conseguente elaborazione. Il restante terzo invece è in presenza; accediamo al laboratorio secondo tre turni, in un bancone dove stavamo in otto oggi stiamo in due e pure in diagonale. Indossiamo sempre la mascherina che ci viene fornita dall’ateneo, la temperatura ci viene misurata all’ingresso dell’università e all’ingresso del laboratorio, gli effetti personali non possono essere introdotti in laboratorio e devono essere tenuti in buste separate. Si entra con il minimo indispensabile”. Il telefono ad esempio serve per accedere a Teams e seguire la dimostrazione dell’esperimento da parte del docente: “Normalmente ci avvicineremmo. Invece adesso siamo tutti in cerchio intorno al professore mentre un altro docente filma la dimostrazione che noi possiamo vedere da vicino attraverso lo schermo”.

Sicurezza è la parola d’ordine anche alla Cattolica, dove l’avvio delle lezioni è previsto in modalità mista in tutte le sedi, secondo le disposizioni di ciascuna facoltà, mentre biblioteche e aule studio sono già accessibili su prenotazione: “L’inizio non è proprio dei migliori ma sono molto interessata a ciò che sto per fare- confessa una studentessa di lingue del primo anno– inizierò a studiare l’arabo e mi aspetto tanto”. Due giorni in presenza su cinque di lezione, “le prime due settimane saranno di esercitazioni di lingua e poi ci divideranno in gruppi a seconda del livello. I gruppi potranno accedere su turni e le lezioni saranno a rotazione ma devo dire che mi sembra tutto molto chiaro. Sull’app di ateneo sono segnati i giorni di frequenza per ciascuno studente, noi dobbiamo solo confermare la presenza”.

“Tutto il possibile in presenza, tutto il necessario da remoto” è lo slogan dell’ateneo di largo Gemelli che ha tecnologicamente riqualificato le sue 500 aule e illustrato il suo piano di didattica digitale integrata in un video pubblicato sul sito. Nelle homepage di tutti i portali universitari milanesi campeggiano pagine in evidenza sul “rientro in sicurezza” e le scelte di comunicazione vanno nella medesima direzione. #Yoursafetymatters, ‘la tua sicurezza conta’, è l’hashtag scelto dalla Bocconi per accogliere tutti i corsisti: “Si respira un’aria positiva, la voglia di ricominciare al meglio senza approssimazioni– è l’opinione di Alfonso al quale fa eco Jacopo- la gestione è ottima, le aule studio sono accessibili tramite prenotazione e stanno offrendo modalità mista molto utile per chi non può venire fisicamente”. Soddisfazione per la qualità dell’organizzazione, quindi, ma soprattutto “per avere garantito la cosa che più conta nell’insegnamento, la presenza” è l’opinione di Ginevra, iscritta come Jacopo e Alfonso a un master del campus di via Sarfatti. “Si vede che hanno più fondi da investire, con personale ad hoc che sorveglia sul rispetto delle regole” chiosa Jacopo, oltre a “percorsi specifici per entrare e uscire dagli edifici, l’obbligo di mascherina anche all’aperto, postazioni per igienizzarsi più o meno in ogni classe e il distanziamento tra i banchi che è superiore al metro” si inserisce Alfonso.

“Felici” si definiscono Pietro, Vittorio, Giada e Carolina, compagni al terzo anno di Architettura: “Sì, felici di essere al Poli. Finalmente, dopo 7 mesi, una vera lezione”. Molti compagni però sono ancora a casa, come confermano anche Margherita e Beatrice, al secondo anno di ingegneria ambientale: “Siamo un centinaio su 140, divisi in due squadre da 50, per cui ne mancano almeno una ventina per turno”. Sono tanti i fuorisede che non si sono ancora organizzati per tornare a Milano: “Per fortuna possono seguire a distanza, abbiamo lavagne interattive nelle aule. Noi siamo felici di passare tre giorni in presenza e solo due a distanza, e poi il monte ore di lezione è lo stesso dell’anno scorso” aggiungono le due studentesse del Politecnico dove infatti, come annunciato dal rettore Ferruccio Resta in una nota del 31 agosto, “per supportare una didattica blended sono state installati in tutte le aule sistemi audio/video Cisco integrati alla piattaforma Webex che consente la gestione contemporanea dell’aula in presenza e da remoto in modo flessibile”.

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2020-09-18T12:43:12+02:00