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La cosa più difficile è l’accoglienza dei bambini nuovi a scuola…

Buongiorno,sono un’insegnante dell’infanzia, amo molto il mio lavoro ed è stata un’emozione fortissima il primo giorno di scuola dopo un lungo periodo di assenza rivedere i miei cuccioli. Ma, a parte l’affetto, la procedura da mettere in atto rende il  mio lavoro impossibile: misurazione della febbre in entrata, cambio scarpe, divisione dei bambini in piccoli […]

Buongiorno,
sono un’insegnante dell’infanzia, amo molto il mio lavoro ed è stata un’emozione fortissima il primo giorno di scuola dopo un lungo periodo di assenza rivedere i miei cuccioli. Ma, a parte l’affetto, la procedura da mettere in atto rende il  mio lavoro impossibile: misurazione della febbre in entrata, cambio scarpe, divisione dei bambini in piccoli gruppi, mantenimento delle distanza, evitamento del contatto, lavaggio frequente delle mani, etc… Ma la cosa più difficile è l’accoglienza dei bambini nuovi. Come fare se nemmeno è possibile abbracciarli o far stare qualche minuto in più i genitori che nemmeno hanno accesso alla classe? Per non parlare del giardino che è ancora inagibile!
Tutto è complicato e i genitori sono furiosi, ma allo stesso tempo mi rendo conto che è l’unico modo per permettere ai bambini di frequentare la scuola, o ci sono soluzioni alternative che non abbiamo vagliato?

AnnaMaria


Cara AnnaMaria,
ti ringraziamo per averci scritto. Da ciò che scrivi, comprendiamo la sua attuale difficoltà legata ad una riorganizzazione imposta dalle norme di contenimento della pandemia che stiamo vivendo. E’ legittimo dopo un lungo periodo di lontananza dalla scuola e una ripresa scolastica in un clima di incertezze e paure, nonché di oggettive problematiche relative alla gestione delle lezioni, avere un momento di disorientamento e vivere le attività didattiche in modo disteso. La cautela della salute personale e degli altri implica delle grosse responsabilità che nel tuo caso, avendo a che fare con bambini  crea un peso maggiore.
Sentirsi responsabili ha una duplice valenza: rendersi conto ma anche rendere conto. Giustamente hai spostato la riflessioni sui genitori che devono confrontarsi non solo con la separazione dai figli ma anche fare i conti con tutte queste restrizioni. Sembra un circolo chiuso governato dalla rabbia, l’impotenza, dal sentirsi in gabbia.
La scuola sta affrontando un momento di passaggio importante dove non ci sono certezze, dove le regole sono spesso rigide e poco contenitive da un punto di vista emotivo.  

Potresti parlare e confrontarti anche con i tuoi colleghi che sapranno sostenerti e starti vicino, affrontando insieme questo momento difficile per tutti.
Purtroppo in merito a ciò che ci chiedi se ci sono eventuali alternative, non avendo certezze dell’andamento di questa pandemia dobbiamo giorno per giorno provare a convivere e mettere in atto una serie di comportamenti e misure preventive legate ai decreti ministeriali. Questo non deve però rassegnarti e possiamo affidarci alla creatività e al buon senso per costruire nelle regole un significato per i bambini.
Un caro saluto!

2020-10-05T10:37:11+02:00