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L’uomo di fumo, sul set con Marco Valerio Montesano e Selene Caramazza

Partite le riprese del film di Giovanni Soldati a La Sapienza

ROMA – Tamponi ogni settimana per cast tecnico, artistico e per le comparse, distanza di sicurezza, mascherine sempre indossate (possono toglierle solo gli attori poco prima di girare le scene) e sanificazione delle mani e di qualsiasi oggetto. Questo è il set de ‘L’uomo di fumo‘ di Giovanni Soldati ai tempi del Covid. “È difficile gestire un set rispettando tutte le procedure di sicurezza, ma per ora sta procedendo tutto bene“. Queste le parole della produttrice Mariella Li Sacchi alla Dire, in occasione del set visit all’Università degli Studi La Sapienza. Le riprese del film sono partite ufficialmente oggi. Per girare sono previste quattro settimane: dopo Roma la troupe si sposterà a Latina, San Felice Circeo, Pontinia e Sabaudia. L’ultimo ciak sarà in calendario il 30 ottobre. “Inizialmente il set sarebbe dovuto svolgersi in Campania ma i fondi – come ha spiegato la produttrice – sono arrivati dalla Regione Lazio“.

‘L’uomo di fumo’ è un road movie poliziesco, ma anche una storia di formazione, che racconta la vicenda drammatica, con i toni della commedia, di Silvia (interpretata da Selene Caramazza): una ragazza di 22 anni turbolenta e insoddisfatta, orfana di entrambi i genitori, cresciuta da una nonna (interpretata da Stefania Sandrelli), che si spaccia per essere sua madre e che ha cercato di preservarla da una verità angosciante e pericolosa con bugie rassicuranti, come quella di farle credere che fosse la madre.

Questa storia si presenta da molti anni nella mia testa e adesso che la sto realizzando sto vivendo un momento di euforia gigantesca, che non provavo da tanto“, ha detto Giovanni Soldati.Inizialmente volevo fare una storia tra una madre e una figlia – ha continuato il regista- poi sono passati sette anni ed abbiamo cambiato la struttura della sceneggiatura e così è nato ‘L’uomo di fumo’. Questo ‘uomo di fumo’ nella storia è interpretato da Giorgio Borghetti“.

Un giorno il passato bussa alla porta del personaggio di Silvia. Oltre alla bugia della nonna, lei è convinta che suo padre sia morto ma in realtà è un latitante. Dopo essere stato arrestato per essersi laureato con i soldi della camorra riesce ad evadere dal carcere, rifugiandosi in un villaggio di extracomunitari per continuare la professione di dentista.

Lui è il dentista degli eroi e cioè degli extracomunitari, cura chi non ha i mezzi per farlo. Il film oltre ad essere una storia d’amore e di legami è un protesto per raccontare l’Italia ammalorata di oggi. Non parleremo del Covid ma di tutto il resto sì, come i disagi sociali e intellettuali“, ha raccontato il regista.

L’avventura di Silvia parte dall’incontro con Luca (interpretato da Marco Valerio Montesano, figlio di Enrico): un ragazzo impacciato e fin troppo studioso, appassionato di casi giuridici irrisolti, che sono oggetto della sua tesi di laurea in giurisprudenza. Come caso sceglie proprio quello sulla sparizione Vincenzo Russo (Borghetti), che scopre essere il padre di una sua compagna di corso, e cioè di Silvia. “Questo è un film che gioca molto sui rapporti, il mio personaggio incarna un racconto di formazione: all’inizio Silvia ha delle certezze, che improvvisamente crollano con la verità sfociando nella ribellione nei confronti della nonna, che prima chiamava mamma“, ha spiegato Selene Caramazza.

La ricerca del padre – ha continuato la giovane attrice- è anche un modo per Silvia di cercare la sua identità perché come un puzzle ricostruisce i suoi legami“.

Alla Dire, Caramazza ha raccontato di avere “avuto la possibilità di lavorare su un personaggio della mia stessa età e mi ci ritrovo totalmente in lei. Tante cose che lei prova durante il film io le ho provate nella vita e altre le provo durante la mia quotidianità. Mi piaceva confrontarmi – ha continuato l’attrice- con un personaggio così ricco di sfumature e totalmente diverso da quello che ho interpreto in ‘Cuori puri’ di Roberto De Paolis“.

Per Marco Valerio Montesano, invece, Luca ha rappresentato immergersi in un cold case: “Per interpretare questo personaggio, tra le tante cose, ho visto qualche puntata di ‘Ellery Queen’ perché Luca ha delle velleità poliziesche. Per lui, infatti, la tesi di laurea è come vivere una puntata di un giallo americano. Inoltre ho lavorato sull’impacciatezza di Luca, soprattutto nel rapportarsi con Silvia. Mi piace questa sua doppia faccia“, ha detto il giovane Montesano.

I legami non ci sono solo nel film ma anche sul set. Dopo le pellicole ‘La sposa americana‘, ‘L’attenzione‘ e qualche puntata della fiction ‘Il bello delle donne‘, Soldati è tornato a dirigere l’amore della sua vita, che ha il nome di Stefania Sandrelli. “L’intesa tra noi è così forte che basta uno sguardo per capirci, anzi anche meno. Come diceva anche il mio amico Bernardo Bertolucci, la mia Stefania sul set ha bisogno di pochissime indicazioni, potrei anche non esserci“, ha detto Soldati. A proposito di rapporti tra padre e figlio, invece, Marco Valerio Montesano ha raccontato il suo legame con papà Enrico: “È stato il primo maestro che ho avuto e non solo nella recitazione. Mi porto sempre dietro i suoi insegnamenti, che mi ha trasmesso prima ancora di essere cosciente del lavoro che avrei fatto“, ha detto Montesano ai nostri microfoni.

‘L’uomo di fumo’ e’ diretto da Giovanni Soldati, sceneggiato da Giacomo Scarpelli e Marco Tiberi con la collaborazione dello stesso regista. Alla produzione ci sono Quality Film, Cinemusa in collaborazione con Rai Cinema e il sostegno della Regione Lazio.

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L'UOMO DI FUMO

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2020-10-06T18:55:33+02:00