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Fedez alle agenzie di booking: “Creiamo fondo per aiutare i lavoratori del settore musica”

Il rapper lancia l'appello tramite i suoi canali social

Fedez lascia X Factor

ROMA – “Nel weekend tutte le maestranze della musica – dai fonici ai tecnici delle luci, tutte le persone che lavorano dietro un palco – hanno manifestato per chiedere qualche certezza per un settore che è già duramente colpito ma sicuramente lo sarà ulteriormente nei prossimi mesi. Non sono per gli appelli politici perché ho una visione disincantata del mondo e credo che non servano. Quindi io metto sul tavolo una soluzione che ho già detto nei mesi scorsi ma probabilmente non è stata vista”.

Inizia così l’appello di Fedez a sostegno di tutti i lavoratori del settore musica. Il rapper, tramite le storie di Instagram, si è rivolto direttamente a colleghi e agenzie di booking all’indomani della manifestazione ‘Bauli in piazza’, che lo scorso weekend ha portato i lavoratori a raccontare la crisi che stanno vivendo dall’inizio dell’emergenza sanitaria attraverso 500 bauli vuoti posizionati in piazza Duomo a Milano. Contenitori vuoti simbolo dell’attrezzatura non utilizzata per la cancellazione di eventi, concerti e spettacoli teatrali. Diretta conseguenza stipendi e aiuti non percepiti o parzialmente versati.

È così che Fedez lancia l’idea: “Gli artisti di un certo calibro che fanno i palazzetti hanno nel loro contratto una cosa che è chiamata ‘anticipo minimo garantito’– spiega- tutti gli artisti che hanno rimandato i loro tour hanno percepito delle somme di denaro importanti. Io metto a disposizione il 100% del mio anticipo.

L’obiettivo è quello di creare un fondo, che si vada ad aggiungere ai soldi raccolti in questi mesi con i live di beneficenza, purtroppo non abbastanza a coprire le necessità di tutti. “Se tutti gli artisti mettessero una parte del loro anticipo per costruire un fondo- aggiunge Fedez- porteremmo avanti un po’ meno parole e un po’ più di concretezza. Io sono qui a disposizione e mi sento di dire alle stesse agenzie di booking che non hanno rimborsato i biglietti dei tour che quindi i soldini ce li hanno in cassa. Siccome l’evento che è stato fatto all’Arena di Verona non ha portato i risultati che ci si aspettava potremmo unire le forze tutti insieme.

E l’artista di ‘Bella storia’ conclude: “Per quanto riguarda le agenzie di booking: sarebbe bello che partecipassero anche loro perché mi sto un po’ mordendo la lingua. Questa idea ha un senso solo nel momento in cui siamo un po’ di artisti e si raccolgono milioni di euro per aiutare 570mila dipendenti che lavorano nella concertistica e nel mondo della musica italiana. Secondo me è una bella idea”.

2020-10-12T17:21:53+02:00