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Presentato Palazzo di giustizia, un ritratto dei drammi fuori dal tribunale

L'intervista ad Andrea Lattanzi

ROMA – ‘Palazzo di giustizia‘, scritto e diretto da Chiara Bellosi, è tra i protagonisti della seconda giornata di Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma. Il film richiama la vicenda, che si è consumata vicino Vicenza nel 2015, del benzinaio indagato per eccesso di legittima difesa dopo aver sparato ad alcuni malviventi che avevano assaltato l’oreficeria vicina al suo distributore, uccidendone uno.

Questo film (dal 22 ottobre al cinema con Istituto Luce – Cinecittà e Vision Distribution) non si concentra sul processo, ma sulla vita che si crea intorno al processo“. Così Daphne Scoccia, tra i protagonisti della pellicola, ha detto aprendo la conferenza stampa del film a Casa Alice. La giovane attrice interpreta Angelina, la compagna di un giovane rapinatore (interpretato da Giovanni Anzaldo), che è riuscito a scappare. “Questo ruolo è diverso dagli altri che ho interpretato, ed ha rappresentato per me una crescita personale“, ha detto Scoccia. C’è un tribunale ricostruito, le toghe, gli interrogatori, le prove, una corte, i testimoni e tutto ciò che anima un processo. Ma la regista mostra quello che c’è fuori dall’aula: i corridoi del tribunale popolati dal via vai feriale, il disordine, il rumore e soprattutto le famiglie degli imputati e delle vittime, che attendono la sentenza tra drammi, poche speranza e tanta sofferenza. In quel corridoio c’è Angelina, sua figlia Luce (interpretata da Bianca Leonardi), di sei anni, e un idraulico di nome Daniele, interpretato da Andrea Lattanzi che, per questo ruolo, e’ andato “a casa di alcune persone per una settimana per riparare caldaie e termosifoni”, come ha raccontato l’attore in conferenza.

Sulla giustizia italianail mio pensiero è che la trovo un po’ labile“, ha detto Scoccia. “Penso che la legittima difesa sia lecita per tutti, ma non come viene descritta da alcuni politici. Non credo che si debba avere l’arma in casa per farsi giustizia da soli – ha continuato la giovane attrice – credo che il più delle volte sia una questione di vendetta e di orgoglio, piuttosto che di paura e di difesa. Io penso che ci sono essere umani da entrambi le parti se uno arriva al punto di rapinare una persona bisogna anche chiedersi il perché del gesto. È giusto porsi più domande, diventare più empatici e farsi giustizia nel modo giusto“.

Per Andrea Lattanzi – già protagonista del film ‘Manuel‘ e nel cast della serie Netflix ‘Summertime‘ (che arriverà prossimamente sulla piattaforma con la seconda stagione) “la legge non è uguale per tutti, ma chi sbaglia deve pagare. La cosa più importante è dare un messaggio chiaro“.

La Scoccia ha poi aggiunto: “Questo non è un problema che riguarda solo l’Italia, basti pensare che chi ha ucciso George Floyd è uscito qualche giorno fa dal carcere“.

L’INTERVISTA AD ANDREA LATTANZI

2020-10-22T22:53:42+02:00