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Roma, le voci dell’IIS Einaudi sul primo hackathon dedicato alla sicurezza

Il progetto raccontato dagli studenti

ROMA – Una maratona progettuale per stimolare gli studenti e le studentesse ad elaborare idee innovative sulla sicurezza nelle scuole. È l’iniziativa online organizzata dall’IIS ‘Einaudi’ di Roma e promosso dal ministero dell’Istruzione in occasione della Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole 2020.

Il policy hack ‘Securing the Future’, che ha coinvolto 80 studentesse e studenti provenienti da 20 scuole secondarie di secondo grado, è stata una vera e propria maratona di idee, una competizione a squadre di 48 ore, finalizzata allo sviluppo di idee e proposte innovative volte a favorire l’impiego di nuove risorse economiche verso le principali priorità riguardanti la sicurezza nelle scuole.

“Questa esperienza è stata unica- commenta Britney, studentessa dell’IIS ‘Einaudi’- inizialmente i progetti sembrano facili, forse perché siamo dei ragazzi che sognano in grande, poi però devi affrontare i problemi che sussistono e devi cercare di trovare una soluzione. Il nostro progetto era quello di portare delle innovazioni all’interno della scuola italiana per una scuola più sicura. Analizzando alcuni dati abbiamo scoperto che il 13% dei plessi in Italia soffre di esposizione a fonti inquinanti. Ci siamo perciò focalizzati sul tema dell’inquinamento acustico, elettromagnetico e atmosferico, e la soluzione che abbiamo trovato è stata l’applicazione di piante da interno efficaci contro l’elettrosmog , l’installazione di pannelli fonoassorbenti per risolvere il problema dell’inquinamento acustico e la realizzazione di torri con tecnologia Biourban per la riduzione dell’inquinamento atmosferico”.

Ma non mancano pareri meno entusiasti sullo svolgimento della maratona, soprattutto per la mancata sintonia nel gruppo di lavoro, come ammette Andrea, dello stesso istituto, che si dice amareggiato per la soluzione che alla fine ha prevalso nel suo team.

“C’erano due idee che andavano per la maggiore nel mio gruppo- – La prima consisteva nel rivisitare tutte le scuole con irregolarità e applicare sette principi che le avrebbero rese più sicure in senso edilizio. L’altra idea, che infine ha prevalso, era totalmente fuori tema, basata su un’applicazione che informa gli studenti sul fenomeno del bullismo. Spero che questo progetto si possa rifare in futuro, magari con una selezione dei candidati più accurata. E una controllatina dall’otorino, così che si possano comprendere le consegne dei progetti”, ironizza.

Fra soddisfazioni e piccole frustrazioni, la partecipazione all’hackathon si conferma comunque un’esperienza in grado di arricchire il percorso dei ragazzi e delle ragazze, perché li mette al centro di un processo di elaborazione di nuove idee, in modo attivo e collettivo.

“È stata un esperienza nuova, impegnativa e formativa, che rifarei sicuramente– commenta Giulia dell’IIS ‘Einaudi’- Il progetto su cui abbiamo lavorato io ed il mio gruppo si chiamava ‘Greenovation Plan’, un piano di sicurezza nelle scuole basato su più livelli. È stata un esperienza bellissima, ho conosciuto e lavorato con persone fantastiche e, anche se non da vincitrice, sono uscita da questa esperienza a testa alta e fiera del nostro lavoro”.

2020-12-01T17:11:41+01:00