hamburger menu

Boomdabash: “Quando la mafia non dava alternative la musica ci ha salvati”

Il gruppo torna l'11 dicembre con il loro best of, una raccolta di hit e inediti per raccontare la vera storia di Payà, Biggie Bash, Mr. Ketra e Blazon

3 Dicembre 2020

ROMA – Sono stabili alla posizione numero uno della classifica dei video più visti su YouTube nel 2020 con ‘Karaoke’ ma la musica dei Boomdabash non si esaurisce con un semplice tormentone.

Esce l’11 dicembre per Soulmatical Music/Polydor (Universal Music Italy) ‘Don’t worry – Best of (2005 -2020)’, il disco che raccoglie i primi 15 anni di carriera del gruppo formato da Payà, Biggie Bash,  Blazon e Mr. Ketra.

Un vero e proprio “viaggio musicale”, come gli stessi artisti salentini lo hanno definito presentando il progetto ai giornalisti.

La tracklist

Ventidue i brani in tracklist, che rappresentano le tappe di un percorso che ha visto i Boomdabash creare il loro ormai ben riconoscibile sound sempre a cavallo tra pop e raggae.

  1. Don’t Worry 
  2. She’s mine
  3. Danger
  4. Non Ti Dico No ft. Loredana Bertè
  5. Mambo Salentino ft. Alessandra Amoroso
  6. The Message
  7. Il Solito Italiano ft. J-AX
  8. Nun Tenimme Paura ft. Franco Ricciardi
  9. Barracuda ft. Fabri Fibra, Jake La Furia
  10. Karaoke con Alessandra Amoroso
  11. L’importante ft. Otto Ohm
  12. Pon Di Riddim ft. Alborosie
  13. General
  14. Portami Con Te
  15. Marco e Sara
  16. Sunshine Reggae
  17. Per Un Milione
  18. A Tre Passi Da Te ft. Alessandra Amoroso
  19. Il Sole D’Oriente
  20. Gente Del Sud ft. Rocco Hunt
  21. Somebody To Love
  22. Un Attimo

Tra i pezzi fondamentali di questo viaggio ‘Un attimo’, ‘Il solito italiano’ con J-Ax, ‘Barracuda’ con Fabri Fibra e Jake La Furia, ‘Non ti dico no’ con Loredana Bertè, ‘A tre passi da te’ e ‘Mambo salentino’ con Alessandra Amoroso.

Gli inediti

Tre, invece, gli inediti ‘Don’t worry’, che dà il titolo alla raccolta; ‘Marco e Sara’ e ‘Nun tenimme paura’, scritta e cantata con Franco Ricciardi.

Una collaborazione inedita quest’ultima che è la chiave di tutto il lavoro. I Boomdabash, per la prima volta, tolgono ogni velo sulle loro vite e le raccontano con una canzone che è la più personale di sempre.

“È il primo pezzo veramente autobiografico della nostra produzione- ha spiegato Biggie- le persone, in questi anni, hanno saputo chi sono i Boomdabash sul palco, sui social, nella loro vita musicale. Nessuno ha mai saputo qual è stata la vita che hanno fatto i Boomdabash prima, in quale realtà sociale e culturale sono cresciuti e con quali difficoltà. Il pezzo parla proprio di questo: mette a nudo l’ultimo lato che ancora non era stato svelato”.

E cosa c’è dietro numeri da capogiro, dischi di platino e una collezione senza fine di tormentoni? Quattro ragazzi cresciuti a Mesagne, nel brindisino, che hanno trovato nella musica una vera alternativa a situazioni non facili da vivere, come ha raccontato ancora Biggie:

“Non era semplice esprimersi e trovare delle strade positive da poter anteporre alle strade sbagliate. Nei tempi della nostra infanzia era più semplice prendere quest’ultime”.

E sulla questione il cantante ha aggiunto:

Siamo cresciuti nella patria della Sacra Corona Unita, la quarta mafia. Oggi si parla di coprifuoco ma noi lo abbiamo vissuto, nel vero senso della parola, negli Anni 90. Bisognava stare a casa dalle 21 alle 6 di mattina perché se uscivi potevi ritrovarti in una sparatoria, in un agguato, in delle situazioni molto spiacevoli. Queste sono state le realtà che abbiamo vissuto”.

Così, ben presto, la musica è diventata “la via d’uscita che abbiamo sempre voluto anche quando ci dicevano: ‘ragazzi non andrete mai da nessuna parte, trovate un lavoro serio’. Abbiamo sempre insistito nella ricerca di questo sogno e ce l’abbiamo fatta”.

E i Boomdabash non hanno mollato neanche quando, durante le registrazioni del primo disco in una casa in campagna, sono stati derubati di tutta l’attrezzatura acquistata per costruire uno studio casalingo.

La capacità di rialzarsi e raggiungere i propri obiettivi è, non a caso, il filo conduttore di ‘Don’t worry’, il primo singolo, un vero e proprio inno alla resistenza e in qualche modo tema anche di ‘Marco e Sara’.

“Abbiamo sempre cercato di essere un esempio positivo per i ragazzi- hanno dichiarato i Boomdabash- per far veder loro che, nonostante si nasca e si cresca in situazioni difficili, una via d’uscita c’è sempre”.

E se ‘Don’t worry – Best of (2005 -2020)’ è il perfetto regalo di Natale, chi già pensa alla prossima estate musicale della band non deve preoccuparsi, i Boomdabash hanno già qualche nuovo pezzo in lavorazione:

“Nel cantiere dei Boomdabash c’è sempre qualcosa, abbiamo tantissimi brani che sono lì a riposare e lievitare. L’estate prossima ci sarà quello che tutti chiamano tormentone. Speriamo che lo diventi”

2020-12-04T16:52:15+01:00