ROMA – “La scuola è il luogo dove si insegna e si impara la convivenza, perché la classe è un gruppo sociale in cui si sta molte ore della propria vita, imparando ad accettare le regole di condivisione”.
È la riflessione di Riccardo Rossini, dirigente scolastico del liceo ‘Marconi’ di Pesaro, scuola capofila del progetto ‘Educare al rispetto – A forza di essere vento’. Un progetto che a partire dalla tragedia, troppo spesso dimenticata, della Shoah di Rom e Sinti durante la Seconda guerra mondiale, affronterà più in generale con i giovani il tema delle diverse forme di violenza e discriminazione, nel passato e nel presente.
Grazie alla collaborazione dell’agenzia di stampa Dire e diregiovani.it verranno creati momenti di incontro e confronto durante i quali i ragazzi di diverse scuole potranno dialogare con esperti del settore e testimoni. Inoltre, per coinvolgere attivamente gli studenti e stimolarli a riflettere sui temi del progetto, verranno proposti corsi di giornalismo a distanza, creando delle vere e proprie redazioni scolastiche che saranno parte attiva di una campagna di comunicazione nazionale.
I giornalisti affronteranno con gli studenti il tema della memoria storica e li stimoleranno a realizzare contenuti originali per fornire il loro punto di vista sulle tematiche del progetto, sugli eventi o sulle date significative del nostro passato.
“Siamo particolarmente orgogliosi di questo progetto- continua il dirigente Rossini- ma siamo anche convinti che i progetti da soli non bastano. È poi fondamentale l’intervento giornaliero, la comunicazione che diamo ai ragazzi sulla necessità del rispetto di se stessi, delle regole e degli altri. In poche parole, sulla necessità di diventare un bravo cittadino, una brava persona. La scuola deve farsi promotrice di un principio di inclusione, basato sulla solidarietà e sul rispetto degli altri”.