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Libri. Giorgio Perlasca diventa ‘Il cavaliere delle stelle’

Nell'albo illustrato di Lapis Edizioni una storia cavalleresca diventa metafora della straordinaria vicenda dell'uomo che salvò oltre 5mila ebrei

14 Gennaio 2021

Roma – Il 27 gennaio si celebra al livello internazionale il Giorno della Memoria, una ricorrenza per commemorare le vittime dell’olocausto. Ma qual è il modo migliore per parlarne ai più giovani? Capitolo “Scuola” a parte, il mondo delle storie è sempre una scelta vincente. In casa Lapis per esempio, una storia cavalleresca diventa metafora della straordinaria vicenda di Giorgio Perlasca.

“Il cavaliere delle stelle – la storia di Giorgio Perlasca” è un albo illustrato nato per raccontare ai più piccoli la storia dell’uomo che si finse console spagnolo per salvare la vita di 5218 ebrei ungheresi. Perlasca diviene così Messer Giorgio che con l’armatura di carta e una spada finta, difende i più deboli e non indietreggia di fronte al nemico, anche a costo della propria vita. Un racconto di Luca Cognolato e Silvia Del Francia con le illustrazioni di Fabio Sardo.


Il piccolo Giorgio ha un sogno: incontrare un valoroso cavaliere, come quelli che popolano i libri d’avventura. 
Passano gli anni e, non avendone ancora conosciuto uno, inizia a chiedersi se esistano davvero. Quando scoppia la guerra, decide di partire all’avventura, sicuro che lì ne avrebbe trovato almeno uno. Proprio nel momento in cui tutti sembrano volere la guerra, scopre che l’unica avventura per cui valga la pena battersi è l’amore. Non solo. Giorgio si trasferisce in una città lontana, dove alcune persone sono costrette a portare una stella gialla e altre danno loro la caccia. Non può accettarlo. Cerca un confronto con l’Ambasciatore del re di Spagna, che lo nomina cavaliere e gli affida il compito di proteggere le stelle.

Giorgio ha solo un’armatura di carta e una spada finta, eppure porta ogni giorno qualcuno in salvo in una torre. La guerra finisce e le persone con la stella gialla possono tornare a casa. Giorgio posa l’armatura: non c’è più bisogno di lui. Passano gli anni e non pensa più all’accaduto, ma due delle persone che ha salvato non hanno smesso di cercarlo per ringraziarlo. Quando lo trovano, ormai anziano, gli chiedono: «Perché hai rischiato la tua vita per noi?» «Perché l’amore è la più bella di tutte le avventure».

2021-01-14T14:10:30+01:00