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La fede adolescente: il mio dio o quello degli altri?

La riflessione religiosa caratterizza questo periodo in cui ogni certezza viene messa in discussione in favore della propria individuazione

27 Gennaio 2021

ROMA – Uno degli aspetti dell’adolescenza sul quale troppo poco si sofferma la riflessione psicologica è il rapporto che i ragazzi instaurano con il concetto di fede. La riflessione religiosa, infatti, caratterizza questo periodo in cui ogni certezza viene messa in discussione in favore della propria individuazione: il sistema di valori genitoriale diviene qualcosa cui opporsi e con esso inizia a sfibrarsi anche la fiducia che spesso durante l’infanzia viene riposta in un’immagine divina trascendente.

James W. Fowler è un teologo e professore di sviluppo umano che ha elaborato una teoria sugli stati di sviluppo della fede che ricalca quella cognitiva di Piaget e quella psicosociale di Erikson. L’adolescente, all’età di 12 anni, entrerebbe nella fase della fede sintetico-convenzionale, durante la quale il concetto di dio rientrerebbe nell’insieme degli altri significativi e rappresenterebbe occhi e orecchie che si interessano ai cambiamenti che stanno avvenendo nel corpo e nella mente adolescente.

La fase successiva (verso i 17 anni), presuppone una progressiva demitizzazione: infatti in questa nuova fase ha inizio quella complessa revisione dei valori che si accompagna all’emersione di un “io esecutivo”. La mente adolescente non è più convenzionale, non risente della necessità di accettare e fare propri i valori trasmessi dagli altri; emerge il pensiero critico e la riflessione religiosa si sposta ad un livello più intimistico, personale, che può prendere varie direzioni ma che può definirsi e diventare un’importante risorsa attraverso il confronto con un adulto di riferimento che possa dare valore a tali riflessioni senza voler necessariamente inculcare la propria ideologia religiosa ma anzi spianando il terreno per una discussione critica nella quale l’adolescente possa sentirsi finalmente libero di dire la propria, anche su dio.

 

Dott.ssa Roberta Boncompagni, psicologa

2021-01-27T12:36:13+01:00